Ue, Zingaretti: bene ruolo peso a Fitto ma deve aderire a programma europeista
Deve dichiararsi autonomo. Dal Pse richiamo giusto a von der Leyen: rispetti il mandato dell’Europarlamento
Bruxelles, 10 set. (askanews) – La delegazione italiana del Pd al Parlamento europeo sostiene il richiamo del gruppo S&D, di cui fa parte, alla necessità di rispettare il programma politico europeista alla base del mandato che è stato dato a luglio a Ursula von der Leyen dalla maggioranza dell’Assemblea di Strasburgo quando fu eletta per un secondo mandato alla guida della Commissione. Allo stesso tempo, gli eurodeputati del Pd sono favorevoli al fatto che al nuovo commissario designato italiano, Raffaele Fitto, venga affidato un ruolo importante nel nuovo Esecutivo comunitario, e chiedono semplicemente che lo stesso Fitto confermi la sua adesione a quel programma europeista in base al quale von der Leyen ha ottenuto il suo secondo mandato, seppure Fratelli d’Italia ha votato contro.
E’ quanto ha spiegato, in sostanza, il capo delegazione del Pd al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti, in un incontro con al alcuni giornalisti questo pomeriggio a Bruxelles.
“Posso parlare davvero con serenità a nome di tutti” gli eurodeputati del Pd “e dire cose che è giusto ribadire: innanzitutto – ha spiegato Zingaretti – noi ci siamo sempre augurati, e continuiamo a farlo anche dopo le scelte del governo italiano, che l’Italia abbia il giusto peso che merita e spetta a un grande paese fondatore” nel’assegnazione del portafogli al commissario designato, in questo caso Raffaele Fitto. Da questo punto di vista, sul tema della rappresentanza del nostro paese, noi non abbiamo cambiato idea e non la cambiamo. Anzi ci aspettiamo che d’Italia continui” a svolgere il suo ruolo europeo.
“Poi spetterà anche a chi farà il commissario – ha continuato il capo delegazione del Pd – far pesare e svolgere all’interno della Commissione il ruolo che gli spetta. Con Paolo Gentiloni questo ruolo è stato garantito e si è visto nel corso degli ultimi cinque anni”.
Per quanto riguarda l’avvertimento di oggi dei Socialisti e Democratici a von der Leyen, “secondo me entro le dinamiche parlamentari il Pse svolge il ruolo che deve svolgere un grande gruppo della sinistra Europea: chiede coerenza con un programma politico, votato non dieci anni fa ma 90 giorni fa, nelle aule del Parlamento, che la presidente von der Leyen ha presentato con dei pilastri molto chiari, con un impianto europeista, nell’intento di proseguire una stagione di riforme e di cambiamento; di un’Europa che fa investimenti comuni rispetto alle politiche economiche; e che rilanci e rinnovi un patto sociale”, ha continuato Zingaretti.
E ha aggiunto: “La preoccupazione che oggi è stata ribadita (dal Pse, ndr) è che ci sia una coerenza tra la Commissione che si sta formando e il mandato che il Parlamento europeo ha dato a questa presidente della Commissione per attuare ora quel programma. È evidente che i trattati danno ai governi il compito di indicare i commissari, che non rappresentano poi direttamente i paesi – ha puntualizzato -, ma rappresentano un unicum che poi deve garantire però esattamente quel programma politico che è alla base della elezione di Ursula von der Leyen. Quindi è un tema, il richiamo del Pse, che riguarda a mio giudizio tutto l’equilibrio che si ritroverà, figlio, ripeto, delle notizie che stanno uscendo” sulla composizione della nuova Commissione.
“Io non posso che ribadire – ha precisato poi Zingaretti – che giudicheremo il commissario Fitto senza nessun pregiudizio da parte della delegazione italiana” del Pd. “Facciamo appello, questo sì, a Fitto, visto che proviene da un gruppo che 60 giorni fa ha espresso delle posizioni (contro il secondo mandato a von der Leyen, ndr), e anche stamattina in un’intervista, che a mio giudizio non sono condivisibili. Facciamo un appello al commissario Fitto affinché venga nel corso delle audizioni” che i commissari designati faranno nel Parlamento europeo “a presentare i suoi programmi, i suoi intenti, nello spirito del voto di luglio, cioè di un passo in avanti dell’Europa che metta al bando l’eurosetticismo. Confidiamo che questo avverrà, conoscendo il commissario Fitto. E’ evidente che noi ci auguriamo che la figura del commissario Fitto venga a confermare, nel corso delle audizioni, quello spirito europeista che ha costruito quella maggioranza parlamentare intorno all’attuale presidente della Commissione”.
Il capo delegazione del Pd ha poi ribadito di volere “un ruolo di peso italiano” nella nuova Commissione “Difendiamo questa prerogativa”, nonostante quanto è scritto nella nota di oggi del Ps. Ma, ha ripetuto, “come tutto il Pse chiediamo a coerenza tra quello che abbiamo votato a giugno e quello che dovrà fare questa Commissione”.
“Dopo quello che ha detto Mario Draghi nel suo rapporto depositato ieri nelle mani della presidente von der Leyen questo tema della coerenza è ancora più importante”. Secondo Zingaretti, “il rapporto Draghi ieri è stato una sana e giusta frustata nel giudizio nei confronti della politica, delle istituzioni e dei governi nazionali, della Commissione e del Parlamento europeo, affinché non solo non si torni indietro, ma non ci si fermi. E quindi chiedere coerenza secondo me è il modo giusto di avviare questa fase”.
“Io penso – ha affermato il capo delegazione del Pd rispondendo alla domanda di un giornalista – che la personalità di Fitto possa garantire” questo. “Quello che noi chiediamo è che questa possibilità diventi una disponibilità, e che sia chiaro. Ma mi permetto di dire al commissario Fitto di venire in questo Parlamento”, per esprimersi “in coerenza con la maggioranza che si è espressa e che ha votato in questo Parlamento. Nel quale alcuni hanno votato invece contro quella maggioranza e quella piattaforma, proprio perché non condividevano l’impianto europeista”.
Alla chi chiedeva se il Pd sia d’accordo con il punto del comunicato del Pse in cui c’è una critica all’assegnazione di una vicepresidenza esecutiva a Fitto nella nuova Commissione, Zingaretti ha risposto: “No. Io inserisco questo nelle preoccupazioni che ci sia una svolta rispetto agli impegni presi da Ursula von der Leyen nel mese di luglio. Quindi ai nastri di partenza giustamente si chiede che ci sia coerenza. Poi ci saranno delle trattative, non si conoscono ancora le deleghe, non si conosce la formazione della Commissione. Siamo esattamente dentro una dialettica in cui secondo me la sinistra fa bene a dire: noi abbiamo votato un programma, ora vogliamo garanzie che questo programma sia rispettato”.
“Lo ripeto: per noi quello che ora prevale è la coerenza politica degli impegni che si prendono di fronte al Parlamento; e per quanto ci riguarda, come Italia, ben venga un ruolo importante per l’Italia. Ora trovare l’equilibrio spetta alla presidente von der Leyen, quando sarà”.
Zingaretti ha poi ricordato che la volta scorsa, quando lui era segretario nazionale del Pd, “la lega e Fratelli d’Italia votarono contro la Commissione europea della quale faceva parte il commissario Paolo Gentiloni. Io adesso lo dico non per evocare mostri, ma per riportare tutto a quanto è accaduto”.
“Sapendo chi sono attualmente i governanti dei paesi membri e i nomi che stanno uscendo per la Commissione – ha concluso il capo delegazione del Pd -, io credo che un richiamo alla presidente von der Leyen alla coerenza sul programma sia più che legittimo, e forse anche giusto per evitare che ci si trovi dopo in situazioni più complicate”.