Stellantis ricavi III trim. +7% a 45,1 mld, consegne +11%

Stellantis ricavi III trim. +7% a 45,1 mld, consegne +11%

Knight: 3 mld impatto su ricavi da scioperi Usa, confermati target

Milano, 31 ott. (askanews) – Stellantis chiude il terzo trimestre 2023 con ricavi in aumento del 7% a/a a 45,1 miliardi di euro, grazie a un aumento dei volumi e dei prezzi che hanno compensato l’impatto negativo dei cambi.

Le consegne sono in crescita dell’11% a 1,427 milioni di unità con miglioramenti nell’Europa Allargata, Medio Oriente e Asia, Nord e Sud America.

Alla luce dei risultati e del miglioramento della logistica, Stellantis rivede al rialzo le stime di vendita in 3 mercati: Nord America da +5% a +8%, Enlarged Europe da +7% a +10%, Medio Oriente e Africa da +7% a +10%. Ridotte invece le stime per il Sud America da +3% a stabile. Confermate India e Asia Pacifica a +5% e Cina +2%.

“Nel primo semestre Stellantis è stata leader rispetto ai competitor per Aoi, Aoi margin e free cash flow industriale. Oggi puntiamo a proseguire su questa strada con reddittività e cash flow fra le migliori del settore, affrontando le sfide industriali e continuando sulla strada dell’elettrificazione e della trasformazione tecnologica. Una crescita che alimenta l’esecuzione della strategia Dare Forward 2030”, afferma Natalie Knight, Cfo Stellantis.

Le scorte di nuovi veicoli sono pari a 1,387 milioni di unità. Le scorte di gruppo sono pari a 388mila, in crescita di 158mila unità.

Stellantis ha raggiunto un accordo con i sindacati Uaw e Unifor sul nuovo contratto di lavoro, ma gli scioperi hanno avuto un impatto negativo sui ricavi di circa 3 miliardi di euro.

“L’impatto sull’utile operativo è stato inferiore ai 750 milioni, un risultato migliore dei nostri competitor”, spiega Knight, che ha confermato i target per l’intero anno.

Le vendite di Bev crescono del 37%, trainate da Jeep Avenger e Citroen e-Berlingo.

Stellantis ha acquistato 500 milioni di euro di azioni proprie nel trimestre, per un totale nei nove mesi di 1,2 miliardi di euro. e prevede di concludere il programma di buyback da 1,5 miliardi nell’ultimo trimestre dell’anno.

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