Sacrum Festival: nel segno musicale di Domenico Bartolucci e Giacomo Puccini

Sacrum Festival: nel segno musicale di Domenico Bartolucci e Giacomo Puccini

Si rinnova la sinergia tra Istituzione Sinfonica Abruzzese, Fondazione Bartolucci, Sacrum Festival giunto alla sua IX edizione, per l’apertura della Cinquantesima Stagione Concertistica, dell’ISA, e le celebrazioni pucciniane, con tre appuntamenti dal 25 al 27 ottobre, passando per Avezzano, L’Aquila e chiudendo a Roma. Orchestra e coro diretti dal Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, con solisti per le due partiture, Maria Tomassi, Vincenzo Costanzo e Armando Likaj

È fissata per il 26 ottobre, alle ore 18.00 presso la Chiesa di San Silvestro all’Aquila l’inaugurazione della Cinquantesima Stagione dei Concerti dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese: una produzione che rientra nelle celebrazioni dell’anno pucciniano nel centenario della scomparsa di uno dei più grandi geni operistici di tutti i tempi.

La data aquilana sarà anticipata da un’anteprima, venerdì 25 ottobre alle 18.30 ad Avezzano nella Chiesa di San Bartolomeo e un appuntamento che chiuderà questo piccolo grande tour, fissato per domenica 27 ottobre, sempre alle 18.30, nella superba cornice della Basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma, alla presenza diFranco Biciocchi, Presidente della Fondazione Card. Domenico Bartolucci, Bruno Carioti, Presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, Luca Ciccimarra, Direttore Generale del Sacrum Festival, Michele Fina, Senatore della Repubblica, Segretario Pd Abruzzo, Nazario Pagano, Onorevole, Presidente 1° Comm. Affari Costituzionali, Roberto Santangelo, Assessore ai Beni e Attività Culturali Regione Abruzzo, Daniela Traldi, Presidente Confederazione Lirica Italiana e di Sua Em.za Rev.ma il Signor Cardinale Dominique Mamberti, Presidente Onorario Fondazione Card. Domenico Bartolucci, concerti, questi, organizzati in collaborazione con Sacrum Festival e il sostegno della Fondazione Cardinale Domenico Bartolucci.

Sul podio il direttore musicale dell’ISA, il M° Jacopo Sipari di Pescasseroli che dirigerà l’Orchestra dell’ISAcon alcuni giovani allievi del Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” dell’Aquila, e i coristi dell’International Opera Choir diretti da Giovanni Mirabile.

Apre il programma di musica sacra composto per l’occasione la Messa del Cardinale Domenico Bartolucci, in onore di Santa Cecilia, che vede impegnata nella parte solistica il soprano Maria Tomassi.

Maria Tomassi

La seconda parte del programma sarà dedicata alla Messa di Gloria per soli, coro e orchestra, composta dal giovane Giacomo Puccini nel 1880 al termine del suo periodo di studi a Lucca, e riscoperta soltanto negli anni Cinquanta dello scorso secolo. Le parti solistiche sono affidate al tenore Vincenzo Costanzo e al baritono Armando Likaj.

“C’è molta emozione alla vigilia di questo appuntamento – ha dichiarato il Presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, Maestro Bruno Carioti – che inaugura la Cinquantesima Stagione dei Concerti dell’ISA. È un traguardo che ci inorgoglisce e che viviamo con grande senso di responsabilità verso i Fondatori visionari di questo Ente e verso il nostro pubblico, sempre più numeroso. Questo concerto simboleggia il nostro abbraccio, intenso e sentito, di forte gratitudine verso coloro – pubblico, artisti, amministratori – che negli anni hanno condiviso il proprio percorso con noi e con la nostra musica, senza mai far mancare fiducia nel progetto dell’ISA”.

“Onore ed onere per me – ha affermato il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli – continuare ad attraversare l’intera produzione pucciniana in questo suo centenario infinito, andando a proporre anche l’aspetto sacro del compositore. Giacomo Puccini e la musica sacra sono i miei due più grandi amori e gioisco nel proporre in questa occasione due messe dal diverso sentire, in cui l’agnostico e l’uomo di chiesa sono uniti dal segno musicale e da un linguaggio di grandissima raffinatezza, Un concerto questo, che mi permetterà ancora una volta di far musica con grandi interpreti, unitamente all’orchestra dell’ISA e all’International Opera Choir, preparato da Giovanni Mirabile, formazioni a me molto care, a coronamento di un anno di preparazione per il grande Giubileo del 2025 e del decennale del Sacrum Festival al quale giungerò con una sempre maggior consapevolezza e maturità musicale ed artistica.”

“La Fondazione Cardinale Bartolucci – ha concluso il portavoce della Fondazione Bartolucci, il Segretario generale, Alessandro Biciocchi – è lieta di proseguire la collaborazione con Sacrum che anche quest’anno dedica parte del programma ad una composizione del Maestro Cardinale. Bartolucci ha diretto per oltre 40 anni il Coro della Cappella Sistina ed ha lasciato un patrimonio di opere che meritano di essere conosciute sempre di più dal pubblico internazionale anche a testimonianza del contributo artistico della Chiesa cattolica nella quale ha vissuto ed ha trovato la sua ispirazione più profonda”.

Questo triplo appuntamento della IX edizione del Sacrum Festival con il quale l’Istituzione Sinfonica Abruzzese inaugura la Cinquantesima stagione, pone in dialogo due messe con l’opera in onore di Santa Cecilia composta dal Cardinale Domenico Bartolucci per coro, soprano e orchestra e la Messa a quattro voci con tenore e baritono solisti e orchestra, in La bemolle maggiore (Messa di Gloria) composta da Giacomo Puccini.

Un segno musicale, quello del Cardinale, che riesce ad armonizzare compiutamente quella sintesi poetico-mistica di schietta ispirazione cattolica, riuscendo a conseguire un fascino genuino, fatto di ardente misticismo, espresso con affettuose pennellate sonore e un Mi bemolle iridescente traversante l’intera opera, quale simbolo di sospensione e delicato assenso, che si confronta con la migliore composizione di Puccini, al di fuori della produzione operistica, ovvero la messa di Gloria, un’opera piena di spunti rilevanti, in un arco di situazioni che passano dall’intensa drammaticità del Credo alla fatua eleganza dell’Agnus Dei, sempre sorretta da un’orchestra che gode di un’autonomia ben marcata, in cui si rileva la padronanza tecnica del giovane compositore in tutti i campi dell’imitazione, dal canone nelle sue diverse forme, sino al fugato.

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