Regista iraniano Keywan Karimi presenta a Roma “Writing on the city”
Il 5 luglio per Festival Cimema d’iDEA, film costato 223 frustate
Roma, 3 lug. (askanews) – Il celebre regista iraniano Keywan Karimi, più volte punito e imprigionato dal regime di Teheran, presenterà il suo documentario “Writing On The City” (2016) mercoledì 5 luglio alle 20 presso Scena (ex Filmstudio) di Roma, all’interno della settima edizione del Festival Cinema d’iDEA – International Women’s Film Festival, la manifestazione dedicata al cinema delle donne diretta da Patrizia Fregonese de Filippo.
Un’eccezione, quella di ospitare un regista uomo all’interno della manifestazione dedicata al cinema delle donne, che si deve al coraggio del cineasta che non si è mai piegato alle frustate e agli arresti delle autorità – solo questo film gli è costato 223 frustate e sei anni di carcere -, e alla necessità di sostenere un popolo continuamente vessato dalla brutalità del regime.
Il documentario, infatti, racconta la storia dei graffiti politici in Iran, ripercorrendo la storia del paese dalla rivoluzione islamica del 1979 alle elezioni del 2009.
Da qui ha avuto inizio un lungo calvario per Karimi, accusato prima di propaganda contro il regime e poi di una serie di reati mai commessi.
Grazie alle numerose proteste internazionali e al sostegno incondizionato di importanti registi iraniani come Jafar Panahi e Mohsen Makhmalbaf, una corte d’appello ha ridotto la sua pena a un solo anno di reclusione, contro i sei iniziali richiesti, mantenendo però le 223 frustate.
Considerato uno dei migliori documentari iraniani degli ultimi anni, “Writing On The City” è un vero e proprio documento storico. I muri di Teheran, infatti, si possono considerare una sorta di termometro sociale del paese, uno spazio di espressione pubblico che attraverso immagini e slogan racconta trent’anni di tormentata storia iraniana.
Alla fine della proiezione, il regista parteciperà a un incontro moderato dalla direttrice artistica Patrizia Fregonese de Filippo e dalla direttrice della fotografia e mediatrice interculturale Setareh Ali Doost Dafsari.
A fine serata inoltre il Presidente dell’ANAC (Società Nazionale Autori Cinematografici) Francesco Martinotti consegnerà al regista una Tessera Onoraria dell’Associazione, in segno di accoglienza, condivisione e rispetto.