MIBA 2025, la sfida della riqualificazione edilizia
“Si affronta con il ripensamento del ruolo delle imprese”
Milano, 26 nov. (askanews) – Sono 12 milioni gli edifici a uso residenziale e il 60% ha più di 45 anni. Il dato emerge dal report Enea 2024 “La consistenza del parco nazionale immobiliare” e apre a importanti riflessioni. Il tema della riqualificazione del costruito risulta essere un punto centrale della Direttive Case Green. In Europa alta è l’attenzione per la riduzione dell’impatto degli immobili sull’ambiente, con specifici obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030, al fine di raggiungere il target comunitario di diminuzione delle emissioni del 55%. Queste premesse spingono l’edilizia – intesa quale progettazione, materiali, impianti, tecnologie – a studiare interventi in grado di adeguare gli edifici alle nuove normative europee. Le imprese edili, non possono più porsi come mere esecutrici di cantiere nelle riqualificazioni energetiche degli immobili ma devono rivestire un nuovo ruolo, informativo e di orientamento, nei confronti dei condomini coinvolti nella scelta degli interventi da realizzare.
Questo è emerso dalla presentazione realizzata dall’architetto Cecilia Hugony, amministratrice delegata di Teicos, azienda edile milanese specializzata in interventi di riqualificazione energetica del costruito, nel suo speech in occasione della presentazione della prossima edizione di MIBA, Milan Internation Building Alliance, l’appuntamento di Fiera Milano che nel novembre 2025, attraverso la proposta di quattro fiere verticali, racconterà l’evoluzione dell’edificio e della città in chiave sostenibile e smart, coinvolgendo operatori del settore nazionali e internazionali.
La case History milanese: riqualificazione dell’edificio opera di Albini Il condominio di Via Birago rientra in un intervento più ampio, realizzato dall’Architetto Albini alla fine degli anni ’30: il quartiere Filzi, che rappresenta il primo esperimento milanese di edilizia popolare con edifici a stecca. Tra gli interventi effettuati da Teicos, impresa edile specializzata in riqualificazione energetica degli edifici, vi sono: l’isolamento a cappotto con lana di roccia realizzato sull’involucro esterno, un’importante operazione di rimozione di lastre in cemento amianto dai parapetti di 114 balconi e l’installazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 19.90 Kw. L’edificio ha ottenuto un salto di tre classi energetiche, passando dalla G alla D con una riduzione dei consumi pari al 45% (da 261,11 a 144,67 kWh/mq). Le emissioni inquinanti invece sono state abbattute del 56% passando da 65,11 tonnellate di CO2 pre intervento a 29,04 tonnellate post lavori.
L’edificio è sottoposto a vincolo paesaggistico e l’intervento di efficientamento energetico, realizzato insieme al progettista architetto Andrea Savio, ha avuto l’obiettivo di non alterare il progetto architettonico originale, riproponendolo fedelmente. Il quartiere popolare Filzi venne realizzato tra il 1935 e il 1938 su progetti degli architetti Franco ALbini, Renato Camus e Giancarlo Palanti in seguito alla vincita di un concorso dell’Istituto Fascista Autonomo Case Popolari. Si tratta di uno degli esempi più compiuti di quartiere razionalista nella città di Milano. Gli edifici sono distribuiti su otto stecche parallele di circa cinque piani realizzate con l’utilizzo di elementi modulari; in origine immobile ospitava al piano terra lavatoi e bagni comuni.
CoRen: la metodologia di co-progettazione degli interventi Il condominio di via Birago ha beneficiato dell’approccio integrato del metodo CoREn® utilizzato da Teicos dal 2018, volto al coinvolgimento informato dei condomini nella definizione del progetto di riqualificazione. “Questo progetto dimostra come sia possibile unire l’esigenza di restauro del moderno con quella della riqualificazione energetica. Un problema per le nostre città ricche di architetture importanti che però sono anche edifici degradati e per cui ogni intervento di ripristino solo conservativo è una occasione persa di ridurre anche i consumi energetici e migliorare il comfort interno; e sono proprio gli abitanti la leva di questo approccio alla ristrutturazione. Con CoREn è quindi possibile coinvolgere attivamente chi gli edifici li usa e li abita, rendendoli più consapevoli dell’importanza della riqualificazione energetica e non solo estetica degli edifici, come è stato il caso di Via Birago”. spiega Hugony. CoREn, realizzato dal 2018 al 2021 su 85 edifici milanesi ha portato nell’80% dei casi allo sviluppo di interventi definitivi più vicini agli scenari ambiziosi illustrati che agli interventi di base e, nel 100% delle situazioni, le tempistiche decisionali in assemblea condominiale si sono ridotte del 30%, grazie alla condivisione delle scelte di intervento durante tutto il percorso. La co-progettazione della riqualificazione, quindi, non solo risulta determinante nel promuovere interventi di deep renovation ma anche nell’accelerare i processi decisionali che costituiscono una delle principali barriere all’efficienza energetica nell’ambito del residenziale privato. Il salto di classe medio registrato negli interventi deliberati con CoREn® è pari a oggi 3 e in totale, sono state risparmiate 2436 tonnellate di Co2 pari a 275 campi di calcio.
Nel 2025 si prevede la digitalizzazione della gran parte dei processi della metodologia, volta ad agevolare la partecipazione dei condomini e a facilitare le attività grazie alla realizzazione di una piattaforma ad hoc. Sarà possibile entrare virtualmente nel proprio condominio per visualizzare tutti i dettagli dell’intervento in sviluppo, si potrà interagire con tecnici e altri condomini attraverso un sistema di lavagne virtuali. Sarà presente un vademecum con le guide agli incentivi fiscali sempre aggiornato e sarà possibile scoprire dove si trovano gli altri condomini CoREn®.