Mattarella da Oslo: cambiamenti climatici impongono ripensamenti radicali

Mattarella da Oslo: cambiamenti climatici impongono ripensamenti radicali

Accelerare transizione verde, lo dobbiamo alle generazioni future

Trondheim, 12 mag. (askanews) – “I drammatici effetti provocati dai cambiamenti climatici impongono a tutti noi un radicale ripensamento dei nostri sistemi di vita, di quelli economici e produttivi”. E’ l’appello che Sergio Mattarella formula a Trondheim, nel nord della Norvegia, nel Politecnico dove si progetta l’economia verde.

Il seminario a cui il capo dello Stato è stato invitato a partecipare ha un titolo emblematico: “Rendere verde il futuro”, e alla tavola rotonda siedono anche dirigenti di Eni e Saipem, le aziende italiane che qui in Norvegia operano fianco a fianco con quelle locali per ricercare soluzioni avanzate di sfruttamento dell’energia. E’ indubbio, sostiene Mattarella, che l’aggressione della Russia all’Ucraina e la conseguente necessità di rendere l’Europa indipendente dal petrolio russo abbia imposto un’accelerazione nella ricerca di risorse energetiche alternative. “La sicurezza e il futuro delle nostre comunità passano anche per la sicurezza e l’indipendenza energetica” ma, attenzione, la gestione di queste risorse “così di come di quelle alimentari, non possono essere una forma impropria di pressione e minaccia contro l’autonomia e l’indipendenza di altri popoli”.

La Norvegia si è rivelata una grande alleata dell’Europa nel momento in cui ha intensificato la sua fornitura di gas per sopperire a quello che è stato bloccato da Mosca, ma Oslo è anche un paese che guarda al futuro e che investe per le energie rinnovabili.

“Raggiungere sicurezza e indipendenza non significa – avverte infatti Mattarella – affidarsi esclusivamente alle fonti energetiche tradizionali, venendo meno all’impegno nella lotta ai cambiamenti climatici. Il cambio di passo deve riguardare l’innovazione, non soltanto il cambio di rotte di approvvigionamento e fornitori. Serve un nuovo paradigma, serve avere l’ambizione di essere nel gruppo di testa che guida il cambiamento, piuttosto che nel gruppo di coda rivolto ad amministrare un passato in esaurimento”. Proprio come fa la Norvegia che “promuove lo sviluppo dell’energia eolica, l’utilizzo dell’idrogeno quale combustibile pulito e lo stoccaggio dell’anidride carbonica nel sottosuolo”.

Per il capo dello Stato infatti “occorre accelerare nella transizione verde”, è un dovere verso le generazioni future oltre che verso il pianeta. Ecco perchè l’Italia guarda a Oslo per “rilevanti e positive sinergie”. L’eolico nel Mare del Nord e il fotovoltaico nel bacino del Mediterraneo possono diventare, secondo Mattarella, “fonti di energia pulita del continente europeo e alimentare così una nuova rivoluzione nei processi produttivi e nei modelli di vita, così come accadde con il carbone della Ruhr, a cavallo tra il XIX e il XX secolo”.

Protagoniste di questa “nuova rivoluzione” possono essere proprio l’Italia e la Norvegia, come “perni di una rete” che si dipana dal Mare del Nord fino all’Africa attraverso il Mediterraneo. Perciò il presidente della Repubblica è venuto fino a Trondheim, nel cuore della Norvegia, per caldeggiare la collaborazione tra imprese, istituzioni ma anche tra istituti di ricerca – qui infatti lavorano e vivono diversi ricercatori e docenti universitari italiani – con l’obiettivo di “favorire importanti progressi nella sperimentazione di nuove tecnologie verdi ed ecosostenibili”.

“Con partenariati sempre più saldi sapremo rispondere con successo alle sfide poste dal cambiamento climatico e garantire un futuro di prosperità e progresso alle giovani generazioni”, è l’auspicio con cui Mattarella ha concluso il suo discorso.

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