La marcia della Wagner, Putin alla nazione: avremmo schiacciato ogni insurrezione. Non ci spaccheranno
“Ho dato l’ordine di evitare spargimenti di sangue”, ma “gli organizzatori devono essere assicurati alla giustizia”
Roma, 27 giu. (askanews) – In un discorso televisivo serale, il presidente russo Vladimir Putin ha dato la sua versione del caso Wagner/Prigozhin e della marcia arrivata a 200 chilometri da Mosca. Putin ha detto di aver dato l’ordine “di evitare spargimenti di sangue” durante la tentata rivolta del gruppo paramilitare Wagner del 24 giugno, ringraziando i russi per il loro “patriottismo” e la loro unità.
“Ringrazio voi per la vostra resilienza, la vostra unità e il vostro patriottismo. Questa solidarietà ha dimostrato che ogni ricatto, ogni tentativo di creare disordini interni sono destinati al fallimento”, ha detto Putin rivolgendosi ai cittadini russi in un discorso di dura condanna dell’ammutinamento dello scorso fine settimana. “Fin dall’inizio degli eventi, sono state prese misure su mie dirette istruzioni per evitare un grande spargimento di sangue”, ha detto Putin in queste dichiarazioni registrate, ritenendo che l’Occidente e l’Ucraina volessero “un tale esito fratricida”. “Gli organizzatori della rivolta hanno tradito i loro compagni, questo volevano i nemici nazisti di Kiev, volevano che i soldati russi si uccidessero l’un l’altro e che alla fine a perdere fosse la Russia”, ha insistito Putin che ha aggiunto: “I nemici della Russia si sono fregati le mani, sognando di vendicarsi dei loro fallimenti al fronte e della cosiddetta controffensiva: ma hanno fatto male i calcoli”. “Un’insurrezione armata sarebbe stata comunque schiacciata”, ha insistito.
Putin ha quindi offerto ai combattenti di Wagner di unirsi all’esercito russo regolare, di “tornare dalle loro famiglie” o di partire per la Bielorussia, dove si stanno allestendo dei campi per la compagnia privata militare fondata da Evgeny Prigozhin. “La mia promessa sarà mantenuta”, ha assicurato Putin che nel discorso non ha mai menzionato il nome di Evgeny Prigozhin. Il capo del Cremlino ha ringraziato “i soldati e i combattenti di Wagner che hanno preso la decisione giusta di fermarsi”. “Sappiamo che l’ampia maggioranza dei combattenti e dei comandanti Wagner sono patrioti, sono stati tirati dentro questa avventura”, ha detto ancora il presidente russo, parlando di “eroi” che hanno combattuto come tali a Bakhmut.
“Gli organizzatori della ribellione, nonostante avessero perso il senso della misura, non potevano non capirlo, capivano tutto, compreso il fatto di essere passati ad atti criminali, per spaccare e indebolire il Paese, nel momento in cui si trova di fronte a una colossale minaccia esterna, pressioni senza precedenti dall’esterno, quando al fronte i nostri compagni muoiono con le parole ‘non un passo indietro!’”, ha detto il presidente Putin prima di aggiungere: “Gli organizzatori di questa rivolta devono essere assicurati alla giustizia”.
Il capo del Cremlino si è anche dichiarato “grato al presidente bielorusso Lukashenko “per il contributo dato a risolvere la situazione”.
Putin al termine del breve discorso alla nazione si è riunito con i massimi vertici della sicurezza. “Vladimir Putin è in riunione di lavoro” con il procuratore generale Igor Krasnov, il ministro dell’Interno Vladimir Kolokoltsev, il ministro della Difesa Sergey Shoigu, il direttore dell’FSB Alexander Bortnikov e il capo della Guardia nazionale Viktor Zolotov, ha precisato il suo portavoce Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Ria.
Il leader russo ha colto l’occasione per ringraziarli per il loro lavoro durante la rivolta del gruppo Wagner. “Vi ho convocati per ringraziarvi del lavoro svolto in questi giorni e per discutere della situazione”, ha detto Putin durante l’incontro, che si è svolto in presenza del ministro della Difesa Shoigu ma in assenza del capo di stato maggiore delle forze armate russo Valerij Gerasimov, i due nemici dichiarati di Prigozhin.