Israele ad Hamas: sette giorni di tregua in cambio della liberazione di 35 ostaggi

Israele ad Hamas: sette giorni di tregua in cambio della liberazione di 35 ostaggi

La proposta riferita ad un alto funzionario statunitense alla Cnn

Roma, 22 dic. (askanews) – Israele ha proposto ad Hamas una pausa umanitaria di una settimana in cambio della restituzione di 35 ostaggi detenuti dal movimento integralista islamico palestinese, tra i quali feriti, donne e anziani. Lo ha riferito la Cnn, citando un alto funzionario statunitense.

Il funzionario si è rifiutato di commentare se il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, abbia risposto all’ultima proposta di Israele sul rilascio degli ostaggi.

Il gruppo di 35 ostaggi potrebbe includere i tre uomini anziani rapiti dal kibbutz Nir Oz, nel sud di Israele, vicino al confine con la Striscia di Gaza, che sono apparsi di recente in un video diffuso dall’ala militare di Hamas. Nel frattempo, i funzionari statunitensi continuano a credere che ci sia la possibilità di ottenere il rilascio di altri ostaggi, malgrado ieri Hamas abbia dichiarato che non accetterà alcun colloquio per uno scambio di prigionieri fino a quando Israele non avrà terminato la sua operazione militare nella Striscia di Gaza.

Il 7 ottobre, Hamas ha lanciato un attacco missilistico su larga scala contro Israele dalla Striscia di Gaza, mentre i suoi combattenti hanno violato il confine, aprendo il fuoco contro i militari e i civili. Di conseguenza, oltre 1.200 persone in Israele sono state uccise e altre 240 sono state rapite. Israele ha lanciato attacchi di rappresaglia, ha ordinato il blocco totale di Gaza e ha lanciato un’incursione di terra nell’enclave palestinese con l’obiettivo dichiarato di eliminare i combattenti di Hamas e salvare gli ostaggi. Oltre 20mila persone sono state uccise finora a Gaza a causa degli attacchi israeliani, secondo le autorità locali.

Il 24 novembre, il Qatar ha mediato un accordo tra Israele e Hamas per una tregua temporanea e lo scambio di alcuni prigionieri e ostaggi, oltre alla consegna di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Il cessate-il-fuoco è stato prorogato più volte ed è scaduto il 1 dicembre.

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