Iride, Cheli (Esa): contratti aggiudicati nei tempi, ora la fase 2
Il sistema satellitare sarà completato entro il 2026
Roma, 12 apr. (askanews) – Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto dal team integrato Esa-Asi per lo sviluppo di Iride e del lavoro fatto con le aziende italiane “che sono state capaci di rispondere alle gare in tempi molto stretti, tempi imposti dal Pnrr e dalla Commissione europea per l’Italia. Un grande successo di tutti. Ma questa è solo la fase uno, adesso bisogna lavorare per realizzare quanto previsto per arrivare puntali alla data del lancio alla fine del 2025”. Così Simonetta Cheli, direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale europea e capo dell’Esrin durante l’evento organizzato all’Esrin di Frascati per presentare IRIDE, uno tra i più importanti programmi spaziali satellitari europei di Osservazione della Terra, alla presenza di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega allo Spazio, di Roberto Formaro Direttore dei Programmi dell’Agenzia Spaziale Italiana e Guido Levrini Programme Manager di IRIDE dell’Esa.
IRIDE sarà realizzata in Italia su iniziativa del Governo grazie alle risorse del PNRR, con un budget complessivo di 1 mld e 70 mln di euro, e sarà completata entro il 2026 sotto la gestione dell’ESA – European Space Agency – e con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). L’ESA ha raggiunto il primo degli obiettivi programmatici imposti dal PNRR, ovvero l’aggiudicazione di tutti i contratti entro il termine del 31 marzo 2023.
Il comparto industriale spaziale italiano partecipa al progetto con oltre 47 aziende, che costruiranno il sistema e offriranno servizi agli utenti. Tra le aziende che concorrono, a vario titolo, al programma Iride ci sono Leonardo, Thales Alenia Space Italia, Sital, D-Orbit, Optec, Argotec, Officina Stellare, Medialario, Telespazio, Exprivia. Rilevante anche l’adesione di oltre 10 Amministrazioni, – evidenzia l’ESA – che rappresentano circa il 23% della superficie italiana, il 37% della popolazione, il 33% del PIL nazionale, che utilizzeranno i dati che IRIDE metterà a disposizione nei prossimi anni.
La costellazione satellitare – i contratti firmati prevedono 34 satelliti che saranno lanciati con Vega C, con un’opzione addizionale per altri 35 – insieme ad altri sistemi spaziali nazionali ed europei, è concepita per servire le Amministrazioni Pubbliche, quali la Protezione Civile e molte altre, per contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi, tutelare le coste, monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche. Fornirà, infine, dati analitici per lo sviluppo di applicazioni commerciali da parte di startup, piccole e medie imprese e industrie di settore. In particolare IRIDE offrirà 8 macro servizi relativi al monitoraggio marino e costiero, alla qualità dell’aria, al monitoraggio dei movimenti del terreno, alla copertura del suolo, all’idro meteo clima, al monitoraggio delle risorse idriche, alla gestione delle emergenze e alla sicurezza.
IRIDE è un sistema end-to-end costituito da costellazioni di satelliti LEO (Upstream Segment), dall’infrastruttura operativa a terra (Downstream Segment) e dai servizi destinati alla Pubblica Amministrazione italiana (Service Segment). Essendo basata su una serie di strumenti e tecnologie di rilevamento diverse, la costellazione IRIDE sarà unica nel suo genere; spazia dall’imaging a microonde (tramite Radar ad Apertura Sintetica, SAR), all’imaging ottico a varie risoluzioni spaziali (dall’alta alla media risoluzione) e in diverse gamme di frequenza, dal pancromatico, al multispettrale, all’iperspettrale, alle bande dell’infrarosso. Iride può essere considerata una costellazione di costellazioni.
“L’Europa – ha sottolineato Simonetta Cheli – guadagna un sistema complementare nazionale al sistema europeo Copernicus con dati in più, con risoluzioni maggiori e con una ripetitività in termini di revisit sull’Italia, che non vuol dire solo l’Italia ma anche il Mediterraneo”. Se il sistema guarda innanzitutto agli utenti istituzionali italiani, le potenzialità dei prodotti e dei servizi che potranno derivare da Iride hanno valenza europea interessando diversi ambiti come monitoraggio e gestione dei beni culturali, dissesto idrogeologico, disastri naturali. Iride, conclude Simonetta Cheli, “è un progetto abbastanza unico sia in termini di investimenti, un miliardo e 70 milioni di euro, sia in termini di architettura sia in vista di quello che potrà offrire in termini di dati”.