Invest in Tuscany, pil pro capite cresce più di media nazionale

Invest in Tuscany, pil pro capite cresce più di media nazionale

Rapporto “Community Toscana”: confermata vocazione manifatturiera

Firenze, 17 gen. (askanews) – Perché un’impresa dovrebbe insediarsi in Toscana ? Perché una famiglia dovrebbe decidere di risiedere in Toscana? Perché un turista dovrebbe decidere di venire o uno studente studiare in Toscana e non altrove? E’ a questo tipo di domande che cerca di dare elementi concreti per una risposta la seconda edizione del Rapporto “Community Toscana” 2024 di The European House – Ambrosetti, che ha reso disponibile ai decision maker il Tableau de Bord regionale per il supporto alle decisioni strategiche. Una fotografia aggiornata, presentata oggi a Firenze durante il meeting annuale Invest in Tuscany, delle performance ottenute dal territorio su diverse aree-chiave dello sviluppo utile a predisporre politiche coerenti per orientare e gestire in maniera efficace lo sviluppo della Regione.

Secondo i dati elaborati dal Rapporto, il Pil per abitante in Toscana nel 2022 è pari a 31.891 euro, il 6,5% in più della media italiana, collocando la regione all’ottava posizione a livello nazionale. La variazione rispetto al 2021 è stata del 6,3 per cento, rispetto al 3,9 per cento nazionale. Il dato del Pil pro capite toscano nel 2022 risulta in crescita dello 0,8 per cento rispetto a quello pre pandemia del 2019.

Sul fronte demografico la Toscana nel 2023 presenta un’età media della propria popolazione superiore rispetto al dato nazionale (47,8 anni rispetto a 46,4 in Italia). Inoltre, la quota della popolazione compresa tra i 15 e i 24 anni ammonta nel 2023 al 19,1%, un dato leggermente inferiore rispetto alla media nazionale del 20,4%, che colloca la regione al diciottesimo posto in Italia. In questa fascia di età comunque, rispetto al 2019 la quota di popolazione è in Toscana in leggero aumento (+0,3%).

Sul fronte produttivo, si legge nel Rapporto, “la Toscana vanta una solida vocazione manifatturiera. Il settore infatti, incide sul Valore aggiunto regionale per il 19,2%, circa il 2 per cento in più rispetto alla media nazionale e circa un punto in più rispetto al Valore aggiunto regionale del 2019”.

Osservando l’andamento della quota del Valore aggiunto manifatturiero della Toscana tra il 2000 e il 2021 è possibile notare come l’andamento regionale segua il trend nazionale. Con una contrazione in corrispondenza del periodo 2008-2009 caratterizzato dalla crisi finanziaria e durante l’anno pandemico 2020. Considerando i dati del 2021, il valore registrato nel 2008 a livello nazionale e regionale è stato progressivamente recuperato (17,2 e 20%). Va tenuto conto, in ogni caso, che l’incidenza del Valore aggiunto manifatturiero sul totale regionale si è progressivamente contratto di 4,4 punti percentuali rispetto agli anni Duemila, quando ammontava al 23,6%: tale variazione è stata quasi doppia rispetto al decremento registrato a livello nazionale tra il 2000 e il 2001 (-2,3%). Tale andamento evidenzia non solo il crescente peso del settore dei servizi in Toscana, ma anche la riduzione del peso economico di alcune produzioni industriali tradizionalmente insediate nel territorio.

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