INTERVISTA FRENESYA
Intervista realizzata alla Band Cremasca Frenesya giunta al suo esordio con il brano “Resta con me”
1) Frenesya ci fa pensare a tanta energia, c’è sempre un motivo curioso dietro ad ogni nome di una band è così anche per voi?
“In realtà siamo abbastanza noiosi per quanto riguarda il nome della band, non c’è un vero e proprio aneddoto, le prime volte che suonavamo insieme tendevamo a progettare live e quant’altro, ancora prima di aver un repertorio vero e proprio, così, scherzando, qualcuno disse: dovremmo chiamarci Frenesya?! Suonava bene, ci abbiamo messo la “Y” per fare gli “originali”… e così è rimasto!”
2)Avete una grande esperienza di live e finalmente dopo tanta gavetta è arrivato un contratto cosa vi aspettate?
“Intanto il nostro primo obiettivo è concludere il nostro primo vero album che speriamo ci permetta di iniziare la vera “gavetta”. Quello che speriamo davvero é di proseguire la nostra crescita musicale e poterci esibire su palchi sempre più importanti, promuovendo la nostra musica e…chissà… sarebbe bello poter suonare sul palco di quel teatro, in Liguria, non lontano da Ventimiglia… ah ah ah!!!”
3) Parliamo di “Resta con me” a chi è dedicato questo brano?
” Il brano è stato scritto da Filo (Freri, bassista), ma il testo nasce da un’idea di Hristo (Lepri, chitarrista) che è stato ispirato dalla figura di sua madre, quindi direi che la dedica va da se?!”
4) I suoni, gli arrangiamenti, sono molto curati, ma una band per riuscire a trasmettere qualcosa deve avere una grande sintonia, com’è il vostro rapporto?
“Come nelle migliori famiglie… Un fantastico rapporto di amore e odio, ah ah ah!!! ci mettiamo tanta passione e “brandelli” della nostra vita in quello che facciamo, è il nostro “tempo di qualità”, quindi non mancano sfuriate e qualche urlo in più, ma, fondamentalmente, ci siamo trovati e non riusciamo a fare a meno l’uno dell’altro; quando qualcuno scrive un brano, o ha un’idea, non vede l’ora di condividerlo con gli altri, per realizzarlo, o per sentire anche solo cosa ne pensa e poi… guantoni alla mano e… primo round!!!!”
5) So che c’è un messaggio ben preciso all’interno di questo brano, ce ne volete parlare?
“Hristo si è trovato in gravi difficoltà economiche un paio di anni fa e l’aiuto della sua famiglia, soprattutto il sostegno di sua madre, gli ha fatto capire che non si smette mai di essere genitore; da lì parte l’idea… il messaggio, ovvero: sogni e speranze. Il brano è come la riflessione di un genitore che, in tempi di difficoltà (come quelli che attraversiamo), si rende conto che deve avere la forza e il coraggio per non privare il proprio figlio dei sogni e delle speranze che il futuro potrà riservargli.”
6)La musica oggi è in difficoltà in tutta Italia, qual è il vostro pensiero a riguardo?
“E’ un argomento complesso, riguarda tutto e tutti: music business, industria discografica, internet, artisti, talent, radio, ecc… non è facile riassumerlo in quattro parole, ma una cosa si può dire: bisogna ridare il valore “artistico” alla musica, cioè si può fare Pop, Rock e qualsivoglia genere “mainstream” con dei contenuti (in campo internazionale Muse insegnano) e già si riporterebbe la gente a ragionare, a risentirsi parte di qualcosa; è vero, di sti tempi i pensieri sono tanti e si vuole “staccare”, ma… quante volte abbiamo reagito, o ci siamo sentiti “compresi”, o ci siamo “riconosciuti”, nelle parole di una canzone?! Poi, ci sta tutto, se fa bene alla musica… ultimamente, però, la formula è troppo spesso la stessa, si potrebbe ripartire da lì. Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare qualcuno che crede nella musica di qualità e nel nostro “motto”, permettendoci di dare il massimo e stimolandoci verso il miglioramento, quindi auguriamo a tutte le band e gli artisti di aver la nostra stessa fortuna!”
7) State lavorando al nuovo album, volete anticipare qualcosa?
“Nulla sarà come ascoltarlo…!!! (ridono) Non anticipiamo troppo, o roviniamo la sorpresa, togliendo questo “alone” di mistero!!! Sicuramente conterrà tante canzoni che fanno riflettere su molteplici tematiche, partendo dalle nostre esperienze, insomma… storie di tante vite!”
Paola Quattrocchi
15-06-2015