Gdo, Lusetti: per listini prezzi 2024 pane e pasta in calo

Gdo, Lusetti: per listini prezzi 2024 pane e pasta in calo

Rottura Carrefour-Pepsi? Precedenti con Coca Cola e merendine

Milano, 10 gen. (askanews) – L’industria di marca si sta muovendo in ordine sparso nella trattativa per il rinnovo dei prezzi nella grande distribuzione per il 2024. Alcuni produttori, dopo il calo complessivo a volumi del 2% dello scorso anno, sono disponibili a trattare su una riduzione dei prezzi e tra questi per ora ci sono sicuramente pasta e pane. A tracciare il quadro è il presidente dell’Associazione distribuzione moderna e di Conad, Mauro Lusetti, in occasione della conferenza stampa in vista dell’apertura della fiera Marca a Bologna il prossimo 16 gennaio.

“In avvio di questa campagna di negoziazione dei listini su prodotti molto importanti come i derivati del grano, pane e pasta, si sta registrando un decremento, su altri vedremo”, ha detto Lusetti spiegando che “quest’anno l’avvio della negoziazione è a macchia di leopardo. Abbiamo imprese che si stanno avvicinando con un atteggiamento di grandissima disponibilità anche perchè un calo del 2% in termini di volumi venduti è un campanello d’allarme soprattutto per chi oggi produce. Noi abbiamo attenuato il colpo con la marca del distributore e le politiche di attenzione verso il consumatore, chi produce si è trovato il 2% in meno. Al di là di questo registriamo un atteggiamento molto diversificato: molti produttori vengono con disponibilità a discutere altri un po’ meno”.

La questione dei listini prezzi è finita nei giorni scorsi al centro delle cronache per la rottura delle trattative tra Carrefour e Pepsi, i cui prodotti non ci saranno sugli scaffali della catena francese “per un inaccettabile aumento dei prezzi”. A tal proposito Lusetti ha ricordato che “il caso ha avuto molto clamore ma nel mercato italiano in passato abbiamo avuto esempi simili. C’è stato un distributore che fece una battaglia con la Coca Cola oppure c’è stata la battaglia sulle merendine. Ci sta nella negoziazione che si arrivi a un punto che distributore e produttore arrivino ai ferri corti. E’ una forma di regolazione dei rapporti”.

In questo quadro, talvolta segnato da tensioni tra la grande distribuzione e l’industria nella negoziazione dei prezzi, “la marca del distributore è uno spazio di libertà per noi distributori attraverso il quale possiamo sicuramente aumentare la nostra capacità di negoziazione rispetto all’industria di marca” ha osservato Lusetti che a più riprese ha parlato della necessità di rivedere i rapporti con l’industria. Tuttavia, sostiene, “questo è quello che ci preoccupa meno. Quello che ci preoccupa di più è costruire assortimenti che rispondano meglio ai bisogni dei consumatori, di governare una parte della nostra offerta, dei prodotti che sono sullo scaffale per rispondere meglio a una evoluzione dei bisogni del consumatore che è rapidissima. Questo ci consente di non essere al traino di offerte di altri ma di governare una parte di queste in quella direzione”.

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