Fine vita, Zaia: legge puntava a regolare modalità e tempi

Fine vita, Zaia: legge puntava a regolare modalità e tempi

“Non è stato un voto politico”

Roma, 17 gen. (askanews) – “Qualcuno ha voluto far passare il messaggio, scorretto oltre che sbagliato, che la legge autorizzasse il fine vita. Ma non è così. Questa possibilità esiste già in forza di una sentenza della Corte costituzionale del 2019. Puntava a regolare modalità e tempi”. Lo spiega al Corriere della sera il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dopo che il Consiglio regionale del Veneto ha deciso il rinvio in commissione della proposta di legge d’iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito.

Per il governatore non è stato un voto politico. “Non scherziamo. Dovevamo votare su un tema etico, non politico. Ognuno si è espresso secondo coscienza. Per quanto riguarda la Lega non abbiamo mai fatto una riunione per contare i voti. Avrei trovato vomitevole il contrario”, aggiunge.

Dal voto in Consiglio “è uscita una rappresentazione della spaccatura che su questi temi vive l’intero Paese. Anche se in cuor loro, credo, i cittadini sarebbero favorevoli ad avere una legge che regola i comportamenti che si possono tenere in situazioni così delicate anche dal punto di vista etico. Io, comunque, rispetto tutte le posizioni. Anche quelle di chi non ha avuto rispetto per le mie”.

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