D’Amico chiude campagna d’Abruzzo con Todde: facciamo come in Sardegna

D’Amico chiude campagna d’Abruzzo con Todde: facciamo come in Sardegna

“Marsilio ha governato mailissimo, in smart working da Roma”

Roma, 8 mar. (askanews) – Per l’ultimo evento della campagna elettorale a sostegno di Luciano D’Amico, candidato presidente per la regione Abruzzo del campo largo, anzi ‘larghissimo’, è arrivata a L’Aquila dalla Sardegna la neo presidente Alessandra Todde, capace due settimane fa di strappare la Regione al centrodestra.

D’Amico ostenta sicurezza convinto di uscire vincitore dalle urne con “più del 52%”, ha detto a Rai Radio1. “La base da cui ripartire è l’offerta alle giovani e ai giovani abruzzesi garantendo le condizioni per poter restare in questa regione e poter offrire le loro competenze e la loro preparazione”, ha sottolineato.

Todde, incontrando gli elettori assieme all’ex rettore dell’università di Teremo, ha lanciato un appello accorato. “D’Amico è un ottimo candidato, una persona onesta, competente, che ama la sua terra. Uniti, proprio come in Sardegna, possiamo battere questa destra”.

La neo presidente della Sardegna ha poi attaccato Marsilio colpevole di aver “governato malissimo, in smart working da Roma, lasciando gli abruzzesi in bilico senza risposte e soluzioni. La sanità abruzzese è allo sbando, mancano infrastrutture, i trasporti non sono efficienti, aumenta la povertà e i giovani scappano. Questo è ciò che lascia Marsilio. Mancano poche ore al voto, andiamo casa per casa a convincere più abruzzesi possibile perché il 10 marzo potete cambiare l’Abruzzo”, ha proseguito Todde.

In queste ultime ore, prima del silenzio elettorale, anche il il leader dei Cinque stelle, Giuseppe Conte, ha battuto in lungo e largo la regione. L’ex premier si è detto convinto che in Abruzzo “si può scrivere una pagina nuova, per quanto riguarda il governo regionale; ed è evidente che se scrivi una pagina di rinnovamento, questo andrà a colpire il governo, in particolare Fratelli d’Italia che qui ha creato un po’ un suo feudo, un sorta di succursale, visto che è vicino a Roma”.

A Civitella, in provincia dell’Aquila, parlando con i cittadini Conte li ha messi in guardia: “Se questa terra non sceglie il buon governo i vostri giovani se ne andranno via, non torneranno più. Siete un milione e trecentomila cittadini, ma è mai possibile che non c’è un abruzzese che possa governarvi, lo dovete prendere per forza da Roma?”.

Ieri a Pescara, per sostenere D’Amico, erano arrivati la segretaria del Pd, Elly Schlein e il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, “per dire che uniti si vince. E in tutta Italia il Pd si sta muovendo unito e compatto per costruire l’alternativa alle destre perché sentiamo insieme questa responsabilità”.

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