Confagricoltura lancia il Competition plan per agricoltura
Giansanti: non solo settore produttivo ma questione responsabilità
Roma, 12 dic. (askanews) – “L’agricoltura non è solo un settore produttivo del Paese. E’ la base della sicurezza alimentare, il fondamento della nostra economia, del nostro lavoro, e il cuore della sostenibilità ambientale. Più di tutto, è una questione di responsabilità: verso i nostri territori, verso le nostre imprese, verso i cittadini/consumatori, verso le generazioni future”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nel discorso con cui ha aperto l’assemblea invernale della Confederazione agricola a Roma.
Di fronte a sfide globali, come la geopolitica del cibo, le tensioni commerciali e il cambiamento climatico, per Giansanti “è evidente la necessità di una strategia ed una visione comune di medio e lungo periodo” per l’agricoltura italiana ed europea. Per questo, è necessario “un piano pluriennale europeo ed italiano”.
Per questo Confagricoltura nell’assemblea di oggi ha lanciato un un “Competition Plan, un’iniziativa strategica per ridefinire il futuro dell’agricoltura italiana – ha spiegato Giansanti – e posizionarla come leader a livello globale. Questo piano non è solo una dichiarazione d’intenti, ma un vero e proprio programma d’azione che traduce le idee in risultati concreti. Per trasformare l’agricoltura in un settore più produttivo, sostenibile e resiliente, dobbiamo adottare politiche, innovazioni e risorse che ci permettano di passare dal pensiero all’azione, dall’analisi alla concretezza”, ha detto.
La prima leva su cui agire è una Pac che “deve essere riformata per rispondere meglio alle sfide del presente e del futuro” in moo che passi “da un approccio meramente redistributivo a uno realmente strategico, che premi chi investe in sostenibilità, innovazione e competitività”. Per questo serve un “sostegno flessibile”, una “integrazione delle politiche ambientali” e, lato fiscale, la necessità di considerare agricoltori “solo quelli vocati al mercato e con profilo fiscale attivo”.
Secondo punto qualificante, la gestione del rischio: “non possiamo lasciare i nostri agricoltori soli di fronte a eventi imprevedibili”, ha detto Giansanti. Per questo servono fondi mutualistici, modelli assicurativi avanzati e interventi pubblici mirati.
Terzo punto, focalizzarsi “su digitalizzazione e innovazione per un’agricoltura connessa e resiliente” con particolare attenzione alla agricoltura di precisione, alle piattaforme digitali, alle tecniche di evoluzione assistita (TEA) e alle nuove frontiere dell’agricoltura come il vertical farming, “che consente di incrementare la produzione sia in termini di qualità che di quantità, richiede strategie mirate e investimenti adeguati per sbloccare il suo pieno potenziale”.
Al quarto punto del Competition plan le “politiche commerciali coerenti per difendere il modello agricolo europeo: il commercio internazionale è un’opportunità, ma anche una sfida. Gli accordi commerciali devono essere strumenti per aprire mercati, non per compromettere il nostro modello produttivo”, avverte Giansanti spiegando che le leve su cui agire sono la reciprocità degli standard, la tutela delle denominazioni d’origine e infrastrutture viarie, portuali e aeroportuali adeguate ad un settore produttivo.
Infine, il quinto punto è la necessità di investire nella ricerca e nello sviluppo per costruire l’agricoltura del futuro. E le priorità per la ricerca agricola sono tecnologie per la sostenibilità, l’uso di modelli predittivi, una economia circolare.
Insomma, ha concluso Giansanti, l’agricoltura italiana ed europea non può limitarsi a rispondere “alle necessità interne. In un mondo sempre più interconnesso, il nostro settore deve assumere un ruolo di leadership globale”.