Cinema, Ron Howard al 42 TFF: con Eden indago gli istinti più oscuri

Cinema, Ron Howard al 42 TFF: con Eden indago gli istinti più oscuri

Il regista a Torino presenta il nuovo film, un survival thriller

Torino, 23 nov. (askanews) – Ron Howard ha aperto il 42esimo Torino Film Festival con il suo nuovo film, “Eden”, presentato in anteprima internazionale. La prima al Teatro Regio, è stata preceduta dalla premiazione del regista sul palco che ha ricevuto la Stella della Mole. “È davvero un grande onore essere qui in questa città e ricevere questo premio, ma da regista vedere il mio film proiettato su questo grande schermo e davanti a questo grande pubblico mi rende anche terribilmente nervoso” ha detto.

“Eden”, con un cast stellare che comprende Jude Law, Ana De Armas, Vanessa Kirby, Daniel Bruhl, Sydney Sweeney è il film che Ron Howard voleva fare da 15 anni. Una storia misteriosa che avvolge l’isola di Floreana alle Galapagos. Qui un medico e filosofo tedesco e la sua compagna si trasferiscono nel ’29 dalla Germania, diventando un modello di sopravvivenza e vita migliore a contatto con la natura, tanto da ispirare un’altra coppia a seguire i loro passi, così come un’audace ed egocentrica baronessa disposta a tutto, con al seguito il suo harem. Ma la convivenza difficile e gli istinti umani hanno la meglio, portando al conflitto senza scrupoli e alla tragedia, trasformando profondamente ogni personaggio.

“Quando ho scoperto questa storia ero in vacanza con la mia famiglia e abbiamo iniziato a chiederci cosa avremmo fatto al posto di ogni personaggio – ha raccontato il regista – se avremmo ceduto o meno agli istinti più oscuri e questo è ciò che mi ha attratto della storia”.

Un thriller sulla sopravvivenza che porta a interrogarsi sui lati più oscuri di ognuno, con una natura potente e protagonista. Ron Howard ha raccontato di aver capito dopo la pandemia che era il momento giusto per fare questo film proprio perché era sempre più diffusa tra le persone la voglia di interrogarsi sulla propria vita e rimettere tutto in discussione, chiedendosi in quale direzione si stava andando e se verso un futuro migliore.

Inoltre, ha detto, “era per me una sfida capire e comprendere cosa accadesse a ognuno di questi personaggi ed entrare in empatia anche con quelli che commettono cose atroci”.

Il grande regista di capolavori “A Beautiful Mind”, “Apollo 13”, “Il Codice da Vinci” ha affermato che fare un film per lui “è un grande viaggio di scoperta”, anche interiore, e ogni volta cerca di capire quale sia la cosa giusta in quel preciso momento storico e che possa dare delle risposte al pubblico. Infine, parlando del boom dei film sulle piattaforme ha detto: “È un processo inarrestabile, ma i festival mi ricordano quanto sia bello e entusiasmante venire e vedere i film tutti insieme e condividerli”.

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