Bce, famiglie Italia più penalizzate da alta inflazione su welfare

Bce, famiglie Italia più penalizzate da alta inflazione su welfare

Mentre famiglie giovani con mutui ne hanno avuto un beneficio netto

Roma, 20 feb. (askanews) – Le famiglie italiane sono state tra le più danneggiate nell’area euro in termini di costi del welfare a seguito della fiammata inflazionistica del 2021-2022. Lo rileva uno studio pubblicato dalla Bce, secondo cui nella Penisola la perdita mediana sul welfare subita dalle famiglie è stata dell’8% in termini di reddito disponibile, a fronte del 3% per le famiglie in Francia e Spagna.

L’analisi (The unequal impact of the 2021-22 inflation surge on euro area households) guarda l’impatto della improvvisa accelerazione inflazionistica sulle famiglie e rileva che ha avuto un effetto depressivo sia sui redditi che sulla ricchezza, dato che contestualmente non c’è stata un corrispondente immediata accelerazione di salari e pensioni, mentre sono diminuite le quotazioni di vari titoli finanziari.

“Le differenze tra Paesi sono state prevalentemente causate dai diversi livelli di inflazione e alla diversa distribuzione di ricchezza netta, assieme alle differenze sulle risposte politiche. Le famiglie più giovani e indebitate hanno assistito a un aumento netto di ricchezza perché il valore reale del loro indebitamento è calato – rileva la Bce -. Questo effetto è stato più forte in Francia e Spagna, dove molte famiglie giovani hanno mutui. Tuttavia non tutte le famiglie giovani ne hanno beneficiato: in media quelle che non possedevano casa con un mutuo hanno a loro volta subito perdite in termini di welfare”.

Guardando alla fase altamente inflazionistica del 2021-2022 “abbiamo trovato ampie differenze sulle perdite di ricchezza, specialmente se paragonate con i costi di una tipica recessione e differenze rilevanti tra Paesi. All’interno dei pPaesi abbiamo trovato differenze tra i gruppi di età ma non tra i gruppi di reddito. Questo episodio mette in rilievo l’importanza di politiche economiche in risposta alle dinamiche specifiche per Paese in una Unione dove la politica monetaria – si legge – non può essere tarata sulle esigenze dei singoli paesi”.

Secondo l’analisi il fardello più pesante ha riguardato i pensionati, che tuttavia avevano beneficiato di un periodo relativamente lungo di bassa inflazione e che in molti casi detenevano ancora eccessi di risparmio accumulati durante gli anni precedenti.

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