Agroalimentare, Fini (Cia) a Lollobrigia: Ue non discrimini

Agroalimentare, Fini (Cia) a Lollobrigia: Ue non discrimini

Politica promozione europea sia equa. Il 25 il voto a Bruxelles

Roma, 23 ott. (askanews) – La politica di promozione Ue “deve continuare a essere inclusiva e a sostenere in modo equo e proporzionato tutti i comparti dell’agroalimentare, rifiutando atteggiamenti discriminatori che rischiano di penalizzare e stigmatizzare determinati prodotti, senza peraltro considerare le quantità consumate e le modalità di consumo”. È la posizione del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Cristiano Fini che, in una lettera inviata al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, esprime grande preoccupazione per la votazione del 25 ottobre a Bruxelles sulla proposta della Commissione europea relativa al programma di promozione 2024, in cui viene reintrodotta una formulazione discriminante nei confronti delle carni rosse e lavorate e delle bevande alcoliche.

Come già accaduto in passato, infatti, nell’ambito dei criteri per la valutazione dei progetti di promozione, è stato inserito nella bozza del programma di lavoro annuale 2024 per le proposte destinate al mercato interno “l’allineamento con gli obiettivi del Piano europeo per la lotta contro il cancro, in particolare incoraggiando a una dieta maggiormente a base vegetale, con meno carne rossa e lavorata e altri alimenti legati al rischio, ad esempio le bevande alcoliche”.

Ma questa formula, scrive Fini, “rappresenta una penalizzazione diretta nei confronti di tali settori che, pertanto, sarebbero di fatto esclusi dal budget dedicato all’interno dei programmi di promozione finanziati”. Ecco perché, in occasione della riunione del Comitato OCM del 25 ottobre, il presidente di Cia chiede al ministro Lollobrigida che “il voto della delegazione italiana tenga conto di quanto rappresentato” e “del pericolo, in caso di esito favorevole alla proposta della Commissione, di creare condizioni di squilibrio all’interno del settore e di mettere in difficoltà interi comparti dell’agroalimentare, quali quelli delle carni rosse e lavorate e delle bevande alcoliche come il vino, considerati un simbolo d’eccellenza, qualità e tradizioni della filiera agroalimentare Made in Italy”.

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