Confartigianato: fisco-zavorra su Pmi, tax spread da 36,6 mld Italia-Ue
Nel 2024 la pressione fiscale fa registrare una maggiore tassazione su cittadini e imprese italiane rispetto all’Eurozona
Confartigianato solleva un campanello d’allarme riguardo al fisco. Nel 2024, la pressione fiscale registra un incremento di 36,6 miliardi di euro nella tassazione dei cittadini e delle imprese italiane rispetto all’Eurozona, risultando in un aumento di 620 euro a testa.
Al carico fiscale – ha precisato l’associazione in un documento divulgato in occasione della assemblea annuale – si aggiunge l’impatto dei costi elevati per le bollette: durante il biennio 2022-2023, le piccole imprese italiane hanno speso 11,8 miliardi in più per l’energia elettrica rispetto alla media dei Paesi dell’Unione economica e monetaria.
Anche il cuneo fiscale sul lavoro è superiore rispetto al resto d’Europa. In Italia, esso è pari al 45,1%, ovvero 3,5 punti in più rispetto al 41,6% di media dei 22 Paesi avanzati dell’Ue e 10,3 punti in più rispetto alla media dei Paesi Ocse.
Non è migliore la situazione burocratica: il 73% degli imprenditori italiani si dichiara frustrato dalla complessità delle pratiche amministrative, sette punti in più rispetto al 66% della media Ue.
Inoltre, il 78% degli imprenditori percepisce di essere limitato da costanti modifiche normative, ben 14 punti percentuali in più rispetto al 64% media Ue.
Ciro Di Pietro
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