Ue, Pse proverà a “demansionare” Fitto ma Ribera lega mani sinistra
Martedì 12 il “big tuesday” con le audizioni dei vicepresidenti
(Di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli) Roma-Bruxelles, 8 nov. (askanews) – Non affondare Raffaele Fitto ma colpirlo, ovvero demansionarlo, togliendogli i gradi di vicepresidente esecutivo per ridurlo a commissario semplice. E’ questa l’ipotesi che si fa strada nel Partito socialista europeo – in alleanza con i Verdi e i Liberali di Renew – in vista del “big tuesday”, come a Bruxelles hanno ribattezzato il 12 novembre, quando sono in programma le audizioni dei vice designati da Ursula von der Leyen. Proprio a lei, oltre che a Giorgia Meloni, sarebbe indirizzato il “segnale”: lo spostamento a destra impresso dalla presidente tedesca, in particolare sul tema dei migranti, ha indispettito Pse, Liberali e Verdi.
Fitto è certo del sostegno del Partito popolare europeo (“Lo consideriamo un commissario nostro”, sottolinea una fonte di alto livello interno al partito), naturalmente dei Conservatori di Ecr guidati da Meloni e anche dei Patriots di Viktor Orban – che lo ritiene “eccellente e pefetto” per il ruolo – Matteo Salvini e Marine Le Pen. Ma senza i socialisti i 2/3 necessari per un immediato via libera in commissione potrebbero non essere raggiunti.
Con il Pd, prima componente del gruppo S&D, che al momento non si espone (l’audizione sarà “attenta e rigorosa e poi decideremo”, dice un europarlamentare Dem), giovedì il leader dei socialisti francesi Raphael Glucksmann ha detto chiaramente che il suo partito e il Pse non intendono dare via libera alla vicepresidenza di Fitto perché membro dei Conservatori, che non fanno parte della maggioranza Ppe-Pse-Liberali che con il supporto esterno dei Verdi ha dato il via libera a Vdl. Una posizione, quella dei socialisti francesi, condivisa dal Psoe spagnolo del premier Pedro Sanchez, che nelle ultime settimane ha allargato di molto la distanza da Meloni, in particolare sulla gestione dei migranti e l’intesa con l’Albania, un modello che “non risolve i problemi, li crea”, ha detto al termine dell’ultimo Consiglio europeo.
Ma proprio il Psoe potrebbe legare le mani al gruppo S&D: il destino di Fitto è legato a doppio filo a quello di Teresa Ribera, la spagnola punta di diamante della pattuglia socialista in Commissione con la vicepresidenza esecutiva alla Transizione verde e alla Concorrenza. Il calendario stabilito – con il voto di tutta la destra – sembra pensato proprio per rendere più difficile colpire Fitto. Martedì ci saranno tre gruppi, con due commissari sentiti in contemporanea in ognuno. L’italiano sarà nel primo blocco, Ribera nell’ultimo. Se venisse fatto uno sgambetto al primo, anche la seconda sarebbe a rischio. A ricordarlo è Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia al Parlamento europeo: “Hanno una pistola scarica” perché per Fitto e Ribera vale la massima “simul stabunt, simul cadent”.