Vino, IGM: un docufilm per celebrare i primi vent’anni di attività
A Roma serata per il ventesimo anniversario con Lollobrigida e Leo
Milano, 29 ott. (askanews) – Si è svolta a Palazzo Ripetta a Roma la serata celebrativa che segna il culmine del programma di iniziative legate al ventesimo anniversario dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi (IGM), che rappresenta delle 18 grandi famiglie del vino simbolo della migliore enologia italiana.
L’incontro, che ha visto come ospiti di eccezione il ministro Francesco Lollobrigida e il viceministro Maurizio Leo, ha fornito l’occasione per rivivere il percorso dell’IGM attraverso la proiezione di un docufilm appositamente realizzato per narrarne i primi due decenni di attività. Un viaggio tra esperienze, aneddoti e propositi con il racconto del presidente Piero Mastroberardino, del presidente onorario Piero Antinori e di tutti i vignaioli che compongono questa squadra prestigiosa. Quaranta minuti per ripercorrere la storia del gruppo, dal primo incontro all’impegno verso i mercati emergenti, dalle missioni nei vari continenti ai passaggi di testimone tra esponenti di diverse generazioni.
“Siamo tornati a Roma per condividere un momento importante di questo ambizioso viaggio condotto insieme da un gruppo di amici, prima ancor che colleghi – ha affermato Mastroberardino – tutti legati da un comune sentire: la simbiosi tra i valori familiari e quelli della propria terra, da cui scaturiscono interpretazioni enoiche di rara bellezza. Il contributo di ciascuna di queste antiche e prestigiose storie familiari – ha aggiunto – contribuisce a comporre un mosaico di buone pratiche nel mondo imprenditoriale che travalica l’ambito specifico della filiera vino. Di qui – ha concluso – la proposizione di un programma di attività che, in uno con la missione di difesa e valorizzazione della nostra filiera, promuove iniziative a carattere etico e investimenti ad elevata sostenibilità, che fa di IGM una rappresentazione armonica della biodiversità tipica del patrimonio enologico dello Stivale”.
“A IGM va riconosciuto il grande merito di aver messo da parte l’individualismo a favore del lavoro di squadra” ha detto Lollobrigida, spiegando che “così facendo ha dimostrato come l’Italia, nel momento in cui si muove come sistema, risulti sempre vincente grazie a un patrimonio fatto di straordinaria qualità e di capacità umane che sono nel nostro Dna. Qui – ha proseguito il ministro – ci troviamo di fronte a delle grandi famiglie, rappresentative dei propri territori e capaci di stare al passo con i tempi senza mai perdere le radici e la propria identità. Infine – ha chiosato – va sottolineato il modo di proporre il vino di questo gruppo, in un approccio a questo meraviglioso prodotto fatto di cultura e di consapevolezza”.
A chiudere la serata, l’intervento del primo presidente del gruppo. “Era il 2003 quando noi produttori ci incontrammo per la prima volta in occasione di una Wine Experience a New York” ha raccontato Piero Antinori, ricordando che “prese così l’avvio questa grande avventura che ha visto i nostri vini aprire nuove frontiere, dalla Russia alla Cina, fino al Sud Est Asiatico, le missioni in Australia, India, Malesia, e in tanti altri mercati che ancora oggi sono considerati emergenti ma che all’epoca rappresentavano una vera e propria operazione pionieristica. Negli anni – ha concluso – la nostra attenzione si è spostata anche su scenari più consolidati: già note le nostre missioni in Usa, Canada e Inghilterra che ogni anno confermano il crescente interesse di questi mercati tanto per le nostre etichette quanto per lo stile e la cultura che ci contraddistinguono”.