La Nato nel Mare del Nord, “Qui ci addestriamo per proteggere cieli e mare”

La Nato nel Mare del Nord, “Qui ci addestriamo per proteggere cieli e mare”

A bordo della portaerei Uss Harry Truman per la Neptune Strike

A bordo della Uss Harry Truman (Mare del Nord), 26 ott. (askanews) – Un velivolo militare bimotore turboelica, il C-2 Greyhound, dell’aviazione statunitense, trasporta un gruppo di 12 giornalisti embedded dall’aeroporto militare di Prestwick, nella parte occidentale della Scozia, in mare aperto, nelle acque del Mare del Nord sulla nave americana USS Harry S. Truman. Parte da qui la maxi-esercitazione marittima della Nato “Neptune Strike 2024” (NEST 24-2), una delle principali attività di vigilanza rafforzata della Nato, in programma fino al 31 ottobre. Una esercitazione congiunta che vede impegnate diverse aree, dal Mediterraneo centrale e dall’Adriatico fino al Mare del Nord e al Mar Baltico.

“Ci esercitiamo congiuntamente con altri Paesi per garantire la difesa comune”, riferisce il comandante dello Squadrone 136 Bernie Lutz, pilota di caccia, nome da combattimento “Virus”. “Se la nostra attività è cambiata dopo la guerra della Russia in Ucraina? Direi di no. Io continuo a volare, ogni giorno, a difendere i cieli dell’Alleanza. La Nato si è rafforzata negli anni, ci preoccupiamo della difesa comune”. È preoccupato per una escalation del conflitto dopo l’invio di truppe nordcoreane in Russia? “Non entro nelle questioni politiche, non sono preoccupato. Continuo a fare il mio lavoro”.

Neptune Strike permetterà all’Alleanza di “assumere il controllo operativo di capacità di guerra marittima all’avanguardia di numerosi alleati, tra cui diverse portaerei e gruppi d’assalto di spedizione che saranno dispiegati in diversi domini operativi”.

Nel Mare del Nord, per la prima volta in via ufficiale c’è anche la Svezia, ultimo membro della Nato (adesione nel 2023). Qui le attività coinvolgono la portaerei USS Harry S Truman Carrier Strike Group, oltre a quella della Royal Navy HMS Prince Of Wales e delle sue scorte.

Alla maxi-operazione in tutta Europa partecipano circa 20 navi di superficie e sottomarini, insieme a forze per operazioni speciali e numerosi aerei, con oltre 15.000 militare impegnati.Le nazioni che partecipano all’esercitazione sono: Albania, Belgio, Canada, Finlandia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.

Deterrenza e difesa sono i due obiettivi per la Nato, che mostra i muscoli di fronte al protrarsi della guerra della Russia in Ucraina e che ora potrebbe vedere una escalation del conflitto dovuto all’invio di truppe nordcoreane alla Russia, anche se al momento non è chiaro il loro impiego.

Il contesto in cui si inserisce Neptune Strike è delicato anche per l’attacco, nella notte,di Israele all’Iran. Tuttavia la Neptune Strike era stata già programmata da tempo e non in seguito ai recenti sviluppi in Medio Oriente. Certo è che la Nato è sempre più impegnata in operazioni di deterrenza e difesa collettiva.

Gli obiettivi principali della NEST 24-2 sono il mantenimento della libertà di navigazione e di manovra nell’area di operazioni della Nato, la sicurezza dei punti marittimi strategici, la deterrenza e la vigilanza e l’aumento dell’interoperabilità nei domini operativi (ad esempio, l’integrazione aria-terra), promuovendo le capacità della Nato di consentire operazioni multidominio ad ampio raggio.

Le attività comprendono, tra l’altro, sbarchi anfibi, operazioni antimine, smaltimento di ordigni esplosivi e difesa dai droni.NEST 24-2 è condotta dalla Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO), con sede a Oeiras, in Portogallo.

La serie Neptune Strike rientra nel Progetto Neptune, avviato nel 2020, con l’obiettivo di migliorare il ritmo e la flessibilità del comando e del controllo delle forze navali d’attacco e anfibie. (Di Serena Sartini)

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