Enoturismo, nuovo direttivo per l’associazione The Grand Wine Tour
Minetti presidente. Si punta a passare da 16 a 40 associati in 3 anni
Milano, 17 set. (askanews) – Giovanni Minetti, Ceo di Tenuta Carretta, è il nuovo presidente di The Grand Wine Tour al posto di Max Coppo (Cantina Coppo di Canelli). Nel direttivo della prima associazione italiana di Cantine unite nella valorizzazione dell’enoturismo, entrano anche Nadia Zenato, co-owner della storica Cantina tra Lugana e Valpolicella, ed Elvira Bortolomiol, alla guida dell’omonima azienda di Valdobbiadene, che sono state nominate rispettivamente vicepresidente e membro del Direttivo, entrambe con delega alla comunicazione. Le due imprenditrici saranno affiancate nel loro incarico da Lapo Mazzei dello storico gruppo toscano, e da Alberto Chiarlo dell’azienda piemontese Michele Chiarlo.
“The Grand Wine Tour costituisce un unicum nel suo genere in Italia e siamo molto orgogliose di rappresentare nel mondo un progetto che permette di codificare e di conseguenza unificare e valorizzare l’immenso patrimonio enoturistico italiano” hanno dichiarato Zenato e Bortolomiol, spiegando che l’biettivo è quello di “arrivare a quaranta Cantine socie nel prossimo triennio, per poter presentare al visitatore la realtà vitivinicola italiana nelle sue diverse articolazioni territoriali”.
L’associazione è nata nel 2017 con l’idea di reinventare l’enoturismo in Italia attraverso la filosofia del Grand Tour, che a cavallo tra Settecento e Ottocento accompagnò nobili e intellettuali europei alla scoperta del patrimonio artistico-culturale del Bel Paese. Oggi comprende 16 Cantine dislocate in otto regioni: Cascina Chicco, Ceretto, Coppo, Marchesi di Gresy, Michele Chiarlo, Tenuta Carretta e Villa Sparina in Piemonte; Lunae in Liguria e Torre Rosazza in Friuli Venezia Giulia; Bortolomiol, Costa Arente e Zenato in Veneto; Castello di Fonterutoli in Toscana, Umberto Cesari in Emilia-Romagna, Casale del Giglio in Lazio e Zisola in Sicilia.
L’associazione è proprietaria anche del “Marchio di qualità di The Grand Wine Tour”, che certifica gli standard di accoglienza richiesti ai soci secondo precisi parametri di valutazione, e di un tour operator attivo in Italia e all’estero nella proposta di tour enogastronomici nei territori delle Cantine associate. The Grand Wine Tour organizza inoltre corsi di formazione e aggiornamento sul turismo del vino per il personale delle Cantine associate. L’agenda 2024-2025 del nuovo direttivo prevede la partecipazione a fiere di settore e incontri B2B con tour operator specializzati per ottenere una maggiore penetrazione sui mercati esteri, una rinnovata comunicazione con focus strategico sul consumatore finale e l’ampliamento dell’offerta formativa.
“La strada da percorrere è ancora molta” aggiungono Zenato e Bortolomiol, spiegando che “per aumentare l’attrattività dell’ospitalità è necessario un radicale cambio di prospettiva in Cantina: da una logica di prodotto è necessario passare a una di servizio, da una visione orientata agli operatori professionali a una diretta al consumatore privato. Per questo gli investimenti economici non bastano – aggiungono – è essenziale acquisire competenze specifiche, che sappiano parlare di prodotto ma conoscano anche il linguaggio dell’ospitalità e siano rivolte al servizio al cliente. Ancora una volta – concludono – il punto di partenza non può che essere la formazione”.