Picasso poeta e irregolare: una mostra a Palazzo Te a Mantova

Picasso poeta e irregolare: una mostra a Palazzo Te a Mantova

Un racconto diverso sull’artista spagnolo simbolo del Novecento

Mantova, 11 set. (askanews) – Un altro volto di Picasso, straniero in terra straniera e aggrappato alla poesia per salvarsi. Palazzo Te a Mantova dedica al pittore spagnolo una mostra che porta in Italia per la prima volta alcuni dipinti e soprattutto indaga una dimensione umana meno nota nella vita di Picasso. Ma cosa significa fare questa esposizione proprio a Palazzo Te?

“Significa – ci ha risposto Stefano Baia Curioni, direttore del museo mantovano – dire che la poesia è al centro della possibilità per l’uomo di essere felice, è la porta che ci consente di arrivare verso la cognizione di come possiamo abitare il mondo. Picasso ce lo sta suggerendo e il suo suggerimento risuona Giulio Romano, il palazzo è intestato alle Metamorfosi, Picasso è un artista metamorfico, lo è perché è un poeta”.

“Poesia e salvezza”, si intitola la mostra e ruota intorno al modo in cui i poeti francesi – Apollinaire, Breton, e poi anche Prevert – sono sempre stati vicini a Picasso, aiutandolo in un certo senso a diventare se stesso. “Picasso – ha aggiunto Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra – diceva che il poeta è il personaggio più meraviglioso della società appunto perché è un irregolare. Picasso si sentiva irregolare come artista, irregolare come straniero in Francia e irregolare come avanguardista in un Paese gestito dall’Accademia delle Belle Arti come la Francia. Perciò in questa mostra si vede come l’accoglienza dei poeti è stata indispensabile per Picasso all’inizio e come un giorno è diventato lui stesso poeta, facendo ibridazione nelle parole come ha fatto ibridazione durante il Cubismo”.

Ma com’è questo inedito Picasso poeta? “Le sue poesie – ha concluso Baia Curioni – sono immagini che fruttano una dentro nell’altra, senza soluzione di continuità, con un’intensità, con una voglia di vivere con un amore e un eros per le cose, per i momenti. Per cui si capisce che questo uomo aveva uno sguardo sul mondo, aveva una fenomenologia, se vogliamo, che lo obbligava a vivere con la massima intensità”.

La mostra Mantovana, aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2025, è collegata all’esposizione “Picasso – Lo straniero” di Palazzo Reale a Milano.

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