Le cose importanti che Mattarella ha detto sulle guerre da Cassino

Le cose importanti che Mattarella ha detto sulle guerre da Cassino

“Qui tragedia spaventosa, sia monito a non dimenticare le conseguenze dell’odio”

Cassino, 15 mar. (askanews) – Ottanta anni fa a Cassino “la cieca logica della guerra”, che persegue “la riduzione al nulla del nemico” e che “non sa arrestarsi sulla soglia della barbarie”, provocò “una tragedia dalle dimensioni umane spaventose”. Nel suo discorso per la cerimonia di commemorazione dell’anniversario della distruzione della “città martire”, avvenuta durante la Seconda guerra mondiale ad opera degli alleati, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha riflettuto con amarezza sui “200mila morti quale conseguenza dei 129 giorni di combattimenti qui avvenuti”, “lutti e sofferenze pagate in larga misura dalla incolpevole popolazione civile”.

“L’offensiva della coalizione contro il nazismo, che aveva occupato e che opprimeva l’Italia – ha detto il capo dello Stato ricordando gli avvenimenti del 1944 -, rase completamente al suolo la città e la storica Abbazia. Questo territorio, all’indomani degli eventi bellici si presentò completamente distrutto: case, chiese, strade, ponti, ferrovie, scuole”.

“E mentre un sentimento di pietà si leva verso i morti, non può che sorgere al contempo – ha proseguito Mattarella -, un moto di ripulsa da parte di tutte le coscienze per la distruzione di un territorio e delle sue risorse, per l’annientamento delle famiglie che lo abitavano”, “senza nessun rispetto per le vittime innocenti. A partire – ha rimarcato il presidente della Repubblica lasciando trapelare un certo sgomento – dal funesto bombardamento del 15 febbraio contro l’Abbazia, nel quale, con i monaci, perirono famiglie sfollate, tante persone che vi si erano rifugiate contando sull’immunità di un edificio religioso”.

Inevitabilmente, il pensiero va a quanto accade oggi in Ucraina e soprattutto a Gaza, dove la guerra provoca un numero altissimo di vittime civili. “Sono mesi, ormai anni, amari quelli che stiamo attraversando – il ragionamento sul presente fatto da Mattarella -. Contavamo che l’Europa, fondata su una promessa di pace, non dovesse più conoscere guerre. Ai confini d’Europa, invece, anzi dobbiamo dire dentro il suo spazio di vita – ha sottolineato il Capo dello Stato -, guerre terribili stanno spargendo altro sangue e distruggendo ogni remora posta a tutela della dignità degli esseri umani”.

Per questo il presidente della Repubblica ha esortato a “interrompere il ciclo drammatico di terrorismo, di violenza, di sopraffazione, che si autoalimenta e vorrebbe perpetuarsi. Questo è l’impegno della Repubblica Italiana – ha scandito Mattarella -. Far memoria di tragedia, una battaglia così sanguinosa, come quella di Cassino, che ha inciso nelle carni e nelle coscienze del nostro popolo e di popoli divenuti nostri fratelli è anche un richiamo a far cessare, ovunque, il fuoco delle armi, a riaprire una speranza di pace, di ripristino del diritto violato, della dignità riconosciuta a ogni comunità”.

“Cassino – ha concluso il presidente della Repubblica – esprime un ricordo doloroso di quanto la guerra possa essere devastante e distruttiva ma è anche un monito a non dimenticare mai le conseguenze dell’odio, del cinismo, della volontà di potenza che si manifesta nel mondo”.

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