Smog, Consiglio Lombardia chiede negoziato con Ue su sforamenti
Per “criticità” da applicazione della nuova Direttiva europea
Milano, 27 feb. (askanews) – Con un ordine del giorno, approvato a maggioranza nella seduta di oggi (42 voti a favore, 26 contrari e 3 astenuti), il Consiglio regionale della Lombardia ha chiesto alla Giunta di negoziare con la Commissione europea le istanze della Lombardia, sottolineando le criticità che derivano dall’applicazione della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria. Il testo ritiene sia opportuno sviluppare accordi specifici per raggiungere gli obiettivi nel rispetto delle caratteristiche sociali, economiche e ambientali dei territori e stanziando ulteriori risorse finanziarie.
L’ordine del giorno, sottoscritto da tutti i Capigruppo di maggioranza (Giacomo Basaglia Cosentino per Lombardia Ideale, Christian Garavaglia per Fratelli d’Italia, Fabrizio Figini per Forza Italia, Alessandro Corbetta per la Lega e Nicolas Gallizzi per Noi Moderati), invita, inoltre, a proseguire nelle misure anti smog finora messe in campo e a sviluppare nuovi obiettivi ambiziosi e concreti di riduzione dell’inquinamento che riconoscano le caratteristiche geografiche, morfologiche e meteorologiche del bacino padano, che rendono più complesso il miglioramento della qualità dell’aria.
L’Aula ha respinto i cinque ordini del giorno presentati dalle minoranze. Il gruppo consiliare di Azione – Italia Viva ha presentato due documenti in cui chiedeva un impegno straordinario nell’attuazione delle misure anti inquinamento, integrando i fondi nazionali e comunitari con quelli regionali e, in particolare, promuovendo la sostituzione dei veicoli più inquinanti e potenziando il trasporto pubblico locale.
L’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle chiedeva, in particolare, il riconoscimento dello stato d’emergenza per attivare azioni e misure straordinarie di risanamento ambientale.
Lo stato di emergenza era richiesto anche dal testo presentato dal Partito Democratico (primo firmatario il Vice Presidente del Consiglio regionale Emilio Delbono) che, tra le numerose proposte, chiedeva di individuare una road map per accompagnare l’agricoltura e il settore zootecnico intensivo verso una sempre maggiore sostenibilità.
L’ordine del giorno presentato dal Patto Civico chiedeva alla Giunta di presentare al Consiglio regionale entro un mese un cronoprogramma di interventi secondo quanto previsto nel programma regionale di sviluppo sostenibile.
In dichiarazione di voto sono intervenuti Luca Paladini (Patto Civico) per il quale “un altro sviluppo è possibile, senza ideologia. Regione Lombardia non sta facendo abbastanza per la tutela della salute dei propri cittadini”.
Sostegno alla linea perseguita da Regione Lombardia e dall’Assessore Maione è stato espresso dal Presidente della Commissione Ambiente Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale). Per Forza Italia, il capogruppo Fabrizio Figini, esprimendo voto favorevole all’ordine del giorno della maggioranza, ha sottolineato come “nella lotta all’inquinamento sia importante mantenere equilibrio, continuando l’impegno di Regione Lombardia”.
“Bisogna tener conto della conformazione dell’area padana, una pianura circondata dalle montagne e in cui si trova una delle più sviluppate economie industriali e agricole del mondo. Se vogliamo l’inquinamento zero dobbiamo essere pronti a chiudere tutto e a fermare l’economia. Stiamo già mettendo in atto politiche che mitigano l’impatto dell’uomo sull’ambiente tenendo in considerazione le esigenze di entrambi” ha evidenziato Alessandro Corbetta (Lega).
Nel suo intervento Alfredo Negri (PD) ha sottolineato che “la minoranza si aspettava altre risposte dalla Giunta, ad esempio perché la Corte di Giustizia Europea nel 2022 ha giudicato il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA) inadeguato, perché nell’ultimo bilancio c’è stato il 73% dei tagli all’ambiente, perché a gennaio 2024 abbiamo avuto livelli di 24 volte superiori rispetto a quelli raccomandati dall’OMS”.
Secondo Christian Garavaglia (Fratelli d’Italia) “sono i dati a confermare il buon lavoro di Regione Lombardia e, alla luce dei risultati raggiunti, è importante proseguire nelle misure intraprese per la riduzione degli inquinanti fissando obiettivi che riconoscano le peculiarità geografiche, morfologiche e meteorologiche del bacino padano”.
“La qualità dell’aria non sarà mai ottimale, ma la relazione dell’Assessore Maione ha evidenziato spunti importanti sui miglioramenti sostanziali degli ultimi anni in Regione Lombardia” ha infine dichiarato Nicolas Gallizzi (Noi Moderati).
Nel corso del dibattito sono intervenuti anche i Consiglieri Massimo Vizzardi (Azione Italia viva), Michela Palestra (Patto civico), il Vice Presidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono, Miriam Cominelli, Marco Carra tutti del Partito Democratico, Nicola Di Marco (M5S), Giulio Gallera (FI), Luca Marrelli (Lombardia ideale), Onorio Rosati (AVS), Riccardo Pase (Lega), Jonathan Lobati (FI) Presidente della Commissione Territorio e Giacomo Zamperini (FdI) Presidente della Commissione speciale Valorizzazione e tutele dei territori montani e di confine, Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera.
L’assessore all’Ambiente, Giorgio Maione, ha sottolineato che le emissioni sono in drastico calo da venti anni” e non c’è “nessun elemento per chiedere lo stato di emergenza”.