Scordamaglia: agroalimentare contribuisce sicurezza alimentare MO

Scordamaglia: agroalimentare contribuisce sicurezza alimentare MO

Azione congiunta e strategca con Italia protagonista

Roma, 5 feb. (askanews) – “Se davvero vogliamo ripensare la sicurezza nel Medio Oriente, non possiamo che partire da un’azione congiunta e strategica sulla sicurezza alimentare con l’Italia realmente protagonista, trasformando questo ambito da punto di debolezza in un elemento di forza”: lo ha detto Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, intervenendo questa mattina alla tavola rotonda ” Rethinking security in the Middle East” nell’ambito di MED-Mediterranean Dialogues.

“L’insicurezza alimentare già prima delle recenti crisi è sempre stata una delle principali cause di instabilità nella regione Mediorientale e all’aumentare dell’ insicurezza alimentare si assiste all’aumento della tensione geopolitica dell’area”, ha aggiunto l’amministratore delegato. “Una situazione che appare ancora più chiara se pensiamo agli effetti di questa crisi sul canale di Suez – ha proseguito Scordamaglia – con un crollo di oltre il 40% del passaggio di navi, e un effetto non solo sul nostro Paese, ma inflattivo globale sulle derrate alimentari che rischia di diventare drammatico”.

“Ogni volta che le supply chain alimentari rallentano o rischiano di interrompersi aumentano quelle forme di neo-protezionismo deleterie per il mercato e per l’equilibrio dei Paesi più fragili”, ha aggiunto ricordando che nel 2023 queste politiche hanno provocato un calo del 5% dei commerci internazionali.

Filiera Italia e Coldiretti lavorando con i ministeri degli Esteri, dell’Agricoltura e con la cooperazione italiana “hanno già messo l’expertise e la tecnologia a disposizione di Paesi come l’Egitto, l’Algeria la Tunisia, non con finalità assistenzialistiche, ma di vera partnership e joint-venture scambiando competenze e risorse. Ora siamo pronti a farlo anche in Medio Oriente – ha proseguito Scordamaglia – avevamo previsto di cominciare già dal Libano ma per operare abbiamo bisogno di condizioni di stabilità”.

“L’auspicio è che insieme al Ministero, alla nostra cooperazione e alla nostra filiera produttiva si possa realmente, in piena partnership, lavorare per trasformare un problema in una soluzione”, ha concluso.

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