Gianotti (Cern): scienza e tecnologia essenziali per sfide globali

Gianotti (Cern): scienza e tecnologia essenziali per sfide globali

“Ma solo 25% studenti sceglie materie Stem all’università”

Roma, 2 feb. (askanews) – “Le settimane Stem sono iniziative estremamente utili per incoraggiare i giovani a intraprendere percorsi di studio o professionali nelle materie scientifiche, tecnologiche e ingegneristiche e anche per riflettere su come formarli al meglio. Non possiamo pensare di affrontare con successo le sfide globali attuali, dalla salute all’energia, al cambiamento climatico, senza l’apporto della scienza e della tecnologia. Inoltre viviamo in un’epoca che è dominata dalla tecnologia e in cui il numero degli impieghi nelle aree Stem cresce tre volte più rapidamente che in ogni altra area. Eppure oggi solo il 25% degli studenti sceglie queste materie all’università. Non stiamo preparando al meglio la forza lavoro necessaria per il futuro della società non stiamo incoraggiando abbastanza le giovani generazioni a scegliere i percorsi professionali che in futuro saranno i più richiesti”. Lo ha detto Fabiola Gianotti, direttrice generale del Cern di Ginevra intervenendo da remoto all’evento “STEM – La chiave del futuro: giovani, donne, imprese” promosso dal ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella in vista della settimana dedicata alle materie tecnico-scientifiche che avrà luogo dal 4 all’11 febbraio.

“Se i giovani vogliono impegnarsi in prima linea su temi quali il clima e l’ambiente lo studio delle materie scientifiche è di cruciale importanza. In modo concreto – ha detto ancora la scienziata, al suo secondo mandato alla guida del più importante laboratorio per lo studio della fisica delle particelle – bisogna introdurre programmi educativi per i bambini a partire dai primissimi anni, scuola elementare e prescolare che insegnino la scienza in modo divertente con metodi atti a sviluppare immaginazione, creatività e capacità di risolvere i problemi. Quando sento i ragazzi dire che odiano la matematica mi chiedo in che modo questa materia sia stata insegnata, perché la matematica è alla base di tutte le scienze e le tecnologie ed è un gioco intellettuale. Se insegnata bene è divertentissima e affascinante. Bisogna aiutare gli insegnanti ad avvalersi di programmi e metodi moderni di insegnamento delle materie Stem anche con esempi pratici e che mostrino l’impatto di queste materie sulla società”.

Lo Science Gateway, il centro per l’educazione e la comunicazione scientifica per il grande pubblico di tutte le età, a partire dai 5 anni, inaugurato di recente dal Cern, in circa tre mesi, ha detto Gianotti, “ha attirato 90mila visitatori, la maggior parte studenti e questo dimostra che c’è un grande interesse per la scienza e la tecnologia tra i giovani. Interesse che bisogna stimolare e nutrire e penso che iniziative come Science Gateway siano passi concreti per raggiungere questo scopo”.

Quanto alla presenza femminile nelle materie Stem, “nel mio campo, la fisica, – ha detto Fabiola Gianotti – le donne sono circa il 20%, la frazione più alta è tra le giovani generazioni, circa il 35%, poi comincia a diminuire attorno ai 30 anni quando iniziano i doveri familiari. Bisogna quindi da un lato attirare più ragazze alla scienza con iniziative mirate, ad esempio noi mandiamo regolarmente ingegneri e fisici donne del Cern nelle scuole in Svizzera e in Francia per dare dei ‘role models’ femminili nei campi Stem. Dall’altro bisogna creare le condizioni perché le donne non abbandonino le carriere scientifiche innanzitutto fornendo infrastrutture e modalità lavorative adeguate (asili nido, orari flessibili, smart working, ecc.) che permettano ai genitori, in particolare alle donne, di conciliare vita familiare e vita professionale. Inoltre bisogna monitorare le carriere per assicurare che uomini e donne abbiano lo stesso trattamento in termini di stipendi, promozioni e opportunità di crescita professionale. E bisogna avere più donne nei comitati di selezione per assunzioni e promozioni e in posti apicali, decisionali in università, centri di ricerca e imprese”.

“Una solida formazione nelle materie Stem – ha concluso la scienziata – è importante al di là della carriera specifica che i giovani decidono di intraprendere, è una formazione per la vita. Insegnare il metodo scientifico, il giudizio basato sui fatti sperimentali, è importante per combattere le fake news e aumentare la fiducia nella scienza nella società di oggi e in generale formare persone consapevoli indipendentemente dal loro percorso professionale”.

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