Guterres: preoccupano gli scontri sulla Blue Line e l’aumento delle tensioni nel Mar Rosso, rischio escalation

Guterres: preoccupano gli scontri sulla Blue Line e l’aumento delle tensioni nel Mar Rosso, rischio escalation

Nuovo appello per un cessate il fuoco umanitario immediato: niente giustifica la punizione collettiva dei palestinesi

Roma, 15 gen. (askanews) – “Niente può giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”: lo ha detto oggi il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in un intervento alla stampa in occasione dei 100 giorni dall’attacco di Hamas in Israele e dell’inizio della guerra nella Striscia di Gaza.

Guterres ha rimarcato come “la situazione umanitaria a Gaza è indicibile, nessun luogo e nessuno sono è al sicuro”, rilanciando l’appello per “un cessate il fuoco umanitario immediato” in modo da “garantire che aiuti sufficienti arrivino dove sono necessari” e “per facilitare il rilascio degli ostaggi” detenuti da Hamas.

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha inoltre ammonito sul rischio che il protrarsi del conflitto nella Striscia di Gaza possa portare a un’escalation nella regione, sottolineando in particolare di essere “seriamente preoccupato per gli scontri a fuoco quotidiani lungo la Blue Line” tra Israele e gruppo libanese Hezbollah, e invitando quindi le parti a “smettetela di giocare con il fuoco”.

“Le tensioni stanno aumentando nel Mar Rosso e oltre e presto potrebbe essere impossibile contenerle – ha sottolineato in un discorso alla stampa al Palazzo di Vetro – sono seriamente preoccupato per i quotidiani scontri a fuoco lungo la Blue Line. Questo rischia di innescare una più ampia escalation tra Israele e Libano e avere conseguenze profonde sulla stabilità della regione”.

“E’ mio dovere rivolgere questo messaggio semplice e diretto a tutte le parti: smettetela di giocare con il fuoco lungo la Blue Line, allentate le tensioni e mettete fine alle ostilità nel rispetto della Risoluzione Onu 1701”, è stato l’appello di Guterres, secondo cui “più a lungo continua il conflitto a Gaza, maggiore è il rischio di escalation ed errori”. “Non possiamo vedere in Libano quello che stiamo vedendo a Gaza”, ha concluso il capo delle Nazioni Unite.

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