Stefano Sequino nuovo direttore del Consorzio vini Doc delle Venezie

Stefano Sequino nuovo direttore del Consorzio vini Doc delle Venezie

“Oltre all’estero, serve piano strategico per il mercato domestico”

Milano, 9 gen. (askanews) – Stefano Sequino è il nuovo direttore del Consorzio tutela vini Doc delle Venezie. Scelto dal Cda presieduto da Albino Armani, il neodirettore è chiamato a dirigere un team consolidato nello svolgimento delle numerose attività di promozione, comunicazione e sviluppo della seconda più estesa in Italia, che riunisce gli operatori della filiera produttiva di Pinot grigio di Veneto, Friulia Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento, territorio che conta 27mila ettari vitati potenzialmente destinati alla Doc delle Venezie per una produzione di 250 milioni di bottiglie all’anno.

Nato a Tivoli nel 1978, Stefano Sequino è laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie e in Viticoltura ed Enologia. Dal 2004 al 2020 ha lavorato presso il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali come funzionario del Dipartimento ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari), mentre negli ultimi tre anni ha ricoperto la carica di responsabile del settore vitivinicolo presso Confcooperative. Docente e relatore in numerosi convegni per tematiche relative ai sistemi normativi del settore vitivinicolo, ha partecipato attivamente al confronto europeo e nazionale nonché ai tavoli di lavoro costituiti per l’adozione nazionale della normativa di settore.

“Mi impegnerò a dare il mio contributo per un progetto particolarmente importante, per le dimensioni economiche oltre che territoriali, per la straordinaria capacità di proiezione della Doc delle Venezie nei mercati esteri, un’autentica ambasciatrice dell’Italia nel mondo che ritengo debba però trovare maggiore spazio anche nella propria terra d’origine” ha commentato il nuovo direttore, spiegando che tra i primi obiettivi, accanto al rafforzamento delle misure di governo dell’offerta, vi è il consolidamento delle attività di promozione che, affiancando le operazioni di visibilità all’estero, dovrà prevedere un piano strategico e strutturato di fidelizzazione del mercato domestico, che ad oggi assorbe circa il 5% del consumo totale. Imprescindibile per Sequino proseguire, accanto a Triveneta Certificazioni, il lavoro per mantenere tracciabilità e controllo dei vini Doc delle Venezie, non solo per tutelarne la qualità e le peculiarità ma, grazie all’applicazione del contrassegno di Stato su tutte le confezioni in commercio, anche per accrescere il valore del prodotto sul mercato.

“Rispetto al Pinot Grigio del Nordest, occorre considerare che la Doc delle Venezie è al centro di un sistema complesso, costituito dal proprio potenziale viticolo nonché dai volumi riclassificati dalle altre Denominazioni territoriali” ha proseguito Sequino, aggiungendo che “per questo confermiamo l’impegno a lavorare in maniera armonizzata e congiunta con le altre DO per programmare e governare l’offerta a livello territoriale”. “Il Pinot grigio delle Venezie trova la sua naturale collocazione nel Nordest italiano e, per farne apprezzare ancora di più lo stile distintivo che ne ha fatto il successo nel mondo, dobbiamo lavorare più che mai per dare voce, anche nell’areale di produzione, all’identità territoriale” ha continuato Sequino, concludendo che “è solo raccontando il legame con il territorio che possiamo valorizzare il patrimonio culturale collettivo e rafforzare l’unità e la consapevolezza di condividere una denominazione d’origine che è leader nei mercati mondiali”.

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