Medio Oriente, Crosetto: nel Mar Rosso una situazione che va affrontata

Medio Oriente, Crosetto: nel Mar Rosso una situazione che va affrontata

“C’è una nave all’interno di un dispositivo già operante”

Adazi (Lettonia), 24 dic. (askanews) – La situazione nel Mar Rosso “va affrontata” ma “bisogna prima capire quale sia la minaccia”, lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto dalla base di Adazi, in Lettonia.

“È una situazione che va affrontata, se non vogliamo riprendere quella china che porta all’aumento dei prezzi che ha reso più difficile la vita degli italiani e degli europei e di tutto il mondo negli ultimi due anni”, ha detto il ministro a una domanda della stampa italiana dopo che missili balistici antinave Houthi sono stati lanciati sulle rotte marittime internazionali nel Mar Rosso. “Dobbiamo pertanto intervenire perché non possiamo permetterci una nuova crisi economica. Abbiamo una nave all’interno di una missione alla quale l’Italia partecipa. Molti hanno titolato che noi partecipiamo all’interno di una operazione americana. Hanno detto una cosa sbagliata, falsa, perché per partecipare a una nuova operazione avremmo bisogno dell’autorizzazione del Parlamento. In Italia molto spesso si semplificano i concetti” ha aggiunto.

Poi ha spiegato: “C’è una nave all’interno di un dispositivo già operante: sta andando a vedere, a capire cosa sta succedendo e come potremmo muoverci nei prossimi mesi. C’è lo Stato Maggiore della Difesa che da due settimane sta cercando di capire se si può fare a livello multilaterale, con molte altre nazioni, un presidio di quella zona per consentire alle navi di passare, quali sono le opportunità e i pericoli che ci sono in quella zona. Non si parla di operazioni facili: bisogna prima capire quale sia la minaccia, capire come si può fermare e poi vedere se si può dare il via libera per il passaggio delle navi civili”. Sulla situazione nel Mar Rosso “io ho lanciato l’allarme e espresso le mie preoccupazioni già due settimane fa e purtroppo su stanno rivelando esatte perché le navi non passano più nel Mar Rosso, quindi aumentano i costi perché devono fare il giro dell’Africa, aumentano i costi delle assicurazioni e poi tutto arriva, purtroppo, sulle tavole di ognuno di noi, nella borsa della spesa, nel conto energetico”.

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