Putin: il popolo russo è compatto come non mai
“Continueremo a contrastare sanzioni e restrizioni occidentali”. L’Iran entra formalmente nel gruppo di Shanghai
Roma, 4 lug. (askanews) – La Federazione russa si contrappone con determinazione e continuerà a contrastare sanzioni e restrizioni da parte occidentale, “il popolo russo è compatto come non mai”: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervenendo al vertice in forma virtuale della Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco). “Da molto tempo ai confini con la Federazione si è fatto in modo di trasformare l’Ucraina in una anti-Russia, è stata approvata un’ideologia neonazista per contenere lo sviluppo della Federazione russa”, ha detto il presidente russo. Secondo il capo del Cremlino, “contro la Russia viene condotta una guerra ibrida”, in contesto globale di crescenti contrapposizioni: “le contraddizioni geopolitiche si fanno più acute, assistiamo al degrado della sicurezza”.
L’Iran, intanto, è formalmente membro della Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco) e la Bielorussia diventa candidata all’adesione di questo gruppo a doppia guida, cinese e russa. Lo ha annunciato il premier indiano Narendra Modi aprendo la 23esima riunione del Consiglio dei capi di Stati della Sco, riuinito in forma virtuale.
“Sono lieto di annunciare che l’Iran si unisce alla famiglia SCO come membro a pieno titolo. Auguro tutto il meglio al presidente Raisi e al popolo iraniano a questo proposito. Accolgo con favore anche la firma di un memorandum di intenti per la Repubblica di Bielorussia diventare un membro della SCO”, ha detto il primo ministro indiano Narendra Modi, alla presidenza di turno e oggi ospite del vertice che vedrà Vladimir Putin a confronto con leader internazionali dopo l’ammutinamento del gruppo paramilitare Wagner guidato da Evgeny Prigozhin. Anche il presidente cinese Xi Jinping si collegherà per il summit che ha in agenda questioni economiche e di sicurezza.
L’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai è forum attivo da oltre un ventennio, incentrato sulla sicurezza in Asia centrale e nell’area dell’oceano indiano. Il nucleo iniziale è composto da Russia, Cina e le quattro repubbliche centro-asiatiche un tempo parte dell’Unione sovietica: Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Nel 2017 si sono aggiunti India e Pakistan, Paesi rivali, come d’altronde India e Cina, ma che trovano il denominatore comune nelle questioni di sicurezza che riguardano l’Asia. La partecipazione alla piattaforma di cooperazione diventa anche un modo per ‘contenere’ le mire altrui in un’area di crescente peso geopolitico. La Bielorussia – alleato e ampiamente dipendente dal punto di vista economico della Federazione russa – è l’unico Paese ‘interamente’ europeo che chiede di unirsi al club asiatico.
Nessun Paese membro della Sco ha condannato direttamente la Russia per l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. E tutti mantengono rapporti stretti con Mosca, per diversi motivi.
Per le repubbliche centro-asiatiche dell’ex Urss, i cosiddetti ‘stan’, la Federazione russa resta un riferimento in termini di sicurezza e difesa, anche i legami economici sono profondi, malgrado la recente avanzata cinese nell’area. La Cina vede nella Russia un alleato imprescindibile nello scontro con l’America, seppur sempre più scomodo alla luce del conflitto in Ucraina. L’India ha una storia di grande vicinanza con Mosca nei tempi sovietici, oggi è de facto in orbita americana, ma cerca di mantenere una cerca equidistanza, approfittando nel frattempo della necessità russa di trovare altri sbocchi per le forniture energetiche dopo la rottura con l’Europa.