Nizza, accusato di discriminazione razziale: arrestato Galtier

Nizza, accusato di discriminazione razziale: arrestato Galtier

L’ex tecnico dal Psg in custodia della polizia

Roma, 30 giu. (askanews) – Christophe Galtier, tecnico in uscita dal Psg (al suo posto arriverà Luis Enrique), e suo figlio John Valovic-Galtier sono “in custodia presso la polizia giudiziaria di Nizza dalle 8.45 di venerdì” come dichiarato dal procuratore di Nizza, Xavier Bonhomme. A metà aprile è stata aperta un’indagine preliminare sui sospetti di “discriminazione di razza o affiliazione religiosa”, dopo le accuse rivolte a Galtier, quando siedeva sulla panchina del Nizza.

Tutto sarebbe partito da una email resa pubblica da Rmc Sport e scritta dal direttore generale del club, Julien Fournier, indirizzata alla dirigenza del Nizza: Galtier “è venuto nel mio ufficio e mi ha detto che dovevo tenere conto della realtà della città. Mi ha detto che non avremmo dovuto avere tanti giocatori di colore e musulmani in squadra. Mi ha detto che era andato al ristorante e che tanti gli avevano fatto notare che il Nizza è una squadra di neri”, questo il contenuto della comunicazione. A quel punto il Nizza aveva aperto un’indagine interna e sporto denuncia.

Lo scorso anno lo stesso Fournier si era espresso così si era espresso così sull’addio al Nizza del tecnico marsigliese:”Se spiego i veri motivi per i quali ci siamo picchiati, perché questa è la vera parola, Galtier non tornerà mai più in uno spogliatoio né in Francia né in Europa”. Ma non svelò i motivi.

Il tecnico, più volte avvicinato al Napoli nelle ultime settimane prima della scelta di Garcia, ha sempre smentito fermamente le accuse e aveva persino sporto denuncia. Diversi giocatori e dirigenti del Nizza, tra cui il presidente del club Jean-Pierre Rivère, sono già stati interrogati dagli inquirenti.

Ora dovrà rispondere agli investigatori della polizia giudiziaria di Nizza. Il fermo di polizia, una misura limitativa della libertà personale, consente agli inquirenti di avere la persona a disposizione per un periodo limitato (24 ore). Al termine di questo periodo di custodia di polizia, la persona può essere rilasciata o portata in tribunale per decidere quale azione legale intraprendere.

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