Più italiani rinunciano a vacanze, in aumento mete estere
Pesano incertezza e problemi economici
Roma, 30 giu. (askanews) – Cala del 10% il numero di italiani che andrà in vacanza quest’estate: sulla scelta di rinunciare alle ferie estive pesano i problemi economici (16%). È questo il primo dato che emerge dalla quarta edizione della ricerca sulle vacanze degli italiani condotta da YouTrend per conto di Wonderful Italy, azienda leader in Italia nella gestione di case vacanza. Dopo l’estate da record del 2021 con il 71% di italiani intenzionati a partire per le ferie estive, l’anno scorso il dato si era attestato al 65% e quest’anno si ferma poco sotto il 62%.
Il 69% degli intervistati ha dichiarato che il rincaro dei prezzi influisce sulla scelta di andare in vacanza. Altri fattori economici come l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e sui prestiti ha ripercussioni per il 65% dei casi. Le preoccupazioni relative al lavoro e ai cambiamenti climatici pesano rispettivamente per il 37% e per il 39% delle persone.
La fascia di età compresa tra i 35 e i 54 anni è più preoccupata per il lavoro rispetto alle fasce under 35 e over 54. Anche i problemi economici non legati all’inflazione (per esempio, i tassi di interesse) vedono maggiormente coinvolta la fascia anagrafica centrale. Per il 72% delle persone tra i 35 e 54 anni, la situazione finanziaria incide sulla scelta delle vacanze. Per gli under 35 il dato si ferma al 65% e per gli over 54 al 60%.
Sempre ai vertici delle preferenze le sistemazioni in albergo e nelle case vacanza, quest’ultime preferite da 1 italiano su 3, al primo posto nella fascia under 35 e in forte crescita sulle altre categorie demografiche, in particolare per gli over 54 anni. Chi preferisce le case vacanza lo fa soprattutto per avere i comfort di una vera casa (23%) e per i maggiori spazi a disposizione (sempre il 23%). I motivi economici sono solo al terzo posto (19%), seguiti dalla disponibilità di una cucina (17%) e dalla maggiore privacy (16%).
Secondo Michele Ridolfo, Ceo di Wonderful Italy “i dati dimostrano che le case vacanza e gli alberghi si rivolgono a due mercati differenti. Chi preferisce un albergo, difficilmente sceglie una casa. E viceversa. Ormai la casa vacanza non è più un’alternativa più economica rispetto all’albergo, soprattutto per le famiglie con figli, ma costituisce un settore ormai strutturato, capace di essere attrattivo non solo per i più giovani ma anche per i turisti più senior”.
Nell’estate 2023 continua a crescere la quota di italiani che sceglie l’estero al posto dell’Italia. Nel biennio 2020 e 2021, a causa della crisi pandemica, meno dell’8% degli italiani aveva lasciato i confini nazionali. Nel 2022, la percentuale era salita al 12% e quest’anno segna un ulteriore salto in avanti al 18%. Chi resta in Italia torna a preferire le destinazioni più vicine al luogo di residenza. Sicuramente, come effetto della situazione economica in atto. Infatti, mentre nel 2022 il 38% degli intervistati dichiarava di volersi recare in destinazioni a oltre 500 km, quest’anno la quota si ferma al 28%. Il mare resta incontrastato al primo posto ma perde 5 punti rispetto al 2022, passando dal 74% delle preferenze al 69%.