Peggy Guggenheim, 5 artisti e gli studenti dell’Accademia

Peggy Guggenheim, 5 artisti e gli studenti dell’Accademia

I giovani artisti raccontano maestri della collezione veneziana

Venezia, 21 apr. (askanews) – Gli studenti e le studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Venezia hanno lavorato a fondo su cinque artisti storici collezionati da Peggy Guggenheim, per cercarne profili inediti, ma anche nuove ispirazioni per il proprio percorso formativo, e questo lavoro è stato poi riassunto in una serie di video dedicati alle figure di Edmondo Bacci, di cui alla Collezione Guggenheim è in corso un’importante mostra antologica, e di Marina Apollonio, Tancredi Parmeggiani, Giuseppe Santomaso, fino ad arrivare a Emilio Vedova. È il progetto “5 artisti veneti alla Collezione Peggy Guggenheim”, che il museo ha organizzato insieme all’Accademia.

“Questa collaborazione con l’Accademia – ha detto ad askanews Karole P.B. Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim – è una cosa fantastica, è iniziata con il desiderio di fare qualcosa insieme in occasione dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia e ci sembrava naturale collaborare con l’Accademia su giovani artisti che sono stati sostenuti da Peggy Guggenheim ed essendo la nostra missione anche quella educativa di portare i giovani al museo in qualche modo chiudevamo una specie di cerchio”.

Come Peggy guardava ai giovani artisti del suo tempo, così gli studenti di oggi hanno guardato a figure che possiedono la statura di maestri, ma nei quali è stato loro possibile anche in un certo senso rispecchiarsi, per trovare nuove traiettorie di ricerca.

“Gli studenti hanno visto delle problematiche – ci ha spiegato Riccardo Caldura, direttore dell’Accademia di Belle Arti – che, al di là della distanza del tempo, al di là dell’esito finale dal punto di vista formale, erano vive: il punto di coinvolgimento personale era analogo, le questioni di fondo erano analoghe, ed è lì che scatta qualcosa in più. Questi sono giovani che studiano storia dell’arte, certo, nel percorso formativo deve esserci la disciplina, ma frequentano soprattutto i laboratori, perché è di li che passa l’operatività di un’accademia”.

L’iniziativa si inserisce nei progetti della Collezione Guggenheim per coinvolgere sempre di più i giovani e soprattutto i giovani aspiranti artisti. E la speranza, condivisa dall’Accademia di Belle Arti è che l’opera dei grandi protagonisti, vista così intimamente e da vicino, possa riverberarsi nel lavoro di chi oggi si trova a pensare come fare arte.

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