Province, Calderoli: obiettivo è tornare a voto diretto nel 2024

Province, Calderoli: obiettivo è tornare a voto diretto nel 2024

“Insieme alle Europee e alle Amministrative”

Roma, 21 apr. (askanews) – Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, intervistato dal Corriere della Sera, torna a chidere l’eliminazione del ballotaggio nelle elezioni per i sindaci dei Comuni sopra i 15mila abitanti: “Il caso di Udine è emblematico – spiega Calderoli -. Chi ha vinto (il candidato sindaco del centrosinistra, Ndr) ha preso meno voti di quanti ne aveva presi il sindaco uscente al primo turno. Così non viene rispettata la volontà popolare”. E’ vero che è un voto democratico anche quello del ballottaggio, “ma i cittadini si sono già espressi una volta, non capiscono perché devono essere costretti a tornare ai seggi dopo due settimane. Così non vince chi ha il consenso ma chi ha più capacità di mobilitazione degli iscritti e dei simpatizzanti”.

Secondo il ministro per gli Affari regionali “il sistema elettorale migliore è quello delle Regionali che di norma è su un unico turno, con premio di maggioranza per chi supera il 40%. È un modello che ha garantito governabilità e stabilità. Ma farei un’altra modifica: basta voto disgiunto, è una vera sciocchezza. Se il sistema è bipolare non si capisce perché un sindaco può trovarsi a governare con una maggioranza di altro colore”.

Sul tema del ripristino delle Province Calderoli ha spiegato che “la prima ipotesi era che si procedesse con una iniziativa governativa, ma poi si è preferito lasciare la palla al Parlamento. C’è la volontà di ritornare all’elezione diretta del presidente della Provincia e di eleggere i consiglieri su liste provinciali con le preferenze. Torniamo agli enti che la riforma Delrio ha azzoppato, lasciandoli in vita ma stravolgendone il modo d’elezione e togliendogli competenze”.

Sui tempi, ha aggiunto Calderoli, “si sta lavorando perché si possa riallineare tutto il sistema nel 2024. Il nostro obiettivo è approvare la legge entro ottobre per indire un turno unico di voto nella primavera 2024 per le elezioni Europee e per le Province e i sindaci delle città metropolitane”.

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