Meloni: vogliamo eliminare la protezione speciale per i migranti

Meloni: vogliamo eliminare la protezione speciale per i migranti

Premier da Addis Abeba: “Linea dura con trafficanti ma flussi regolari e aiuti”

Addis Abeba, 15 apr. (askanews) – L’obiettivo del governo è “l’eliminazione della protezione speciale” per i richiedenti asilo, nel quadro di una strategia complessiva che prevede la linea dura contro i trafficanti di esseri umani ma anche flussi regolari e cooperazione con i Paesi di partenza e di transito. Da Addis Abeba la presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiarisce la linea dell’esecutivo sulla protezione speciale, dopo la presentazione da parte della maggioranza di un emendamento (che in parte riprende precedenti iniziative della Lega) per limitarla fortemente. Al momento il permesso per protezione speciale viene rilasciato allo straniero che non può ottenere la protezione internazionale ma per il quale sussiste il rischio di persecuzione o di tortura in caso di rientro nel Paese di origine.

“Io ho come obiettivo l’eliminazione della protezione speciale, perchè si tratta di un’ulteriore protezione rispetto a quello che accade nel resto d’Europa e io credo che l’Italia non abbia ragione di discostarsi dalle normative europee di riferimento. C’è una proposta di maggioranza nel suo complesso e confido che sia quella approvata. Non è un tema su cui ci sono divergenze”, ha detto Meloni, provocando l’immediata risposta, a distanza, della segretaria del Pd Elly Schlein secondo cui è una “vergogna cercare di nuovo di far pagare sulla pelle delle persone più fragili l’incapacità di questo governo di costruire delle politiche migratorie”.

Il tema dei migranti è stato centrale nella visita di due giorni ad Addis Abeba, dove Meloni ha incontrato il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali e il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud. La missione si è conclusa oggi alla scuola italiana “Galileo Galilei”, il più grande istituto italiano nel mondo, con circa 940 allievi, dalla scuola dell’infanzia alle superiori. Un’occasione – tra selfie e risate con i bambini – per ribadire la sua visione sulla gestione dei migranti. “In Consiglio dei Ministri insieme a norme molto più dure sui trafficanti di esseri umani – ha ricordato – abbiamo approvato anche un decreto flussi triennale cercando di dare il messaggio che se queste nazioni ci aiutano a combattere le reti dei trafficanti noi diamo dei segnali in termini di flussi regolari ma anche di formazione” e aiuti. Da questo punto di vista, per la premier, il bilancio della trasferta etiope è “ottimo, molto proficuo, molto concreto”. La scuola “Galilei”, per lei, è un esempio: “Il 100% dei ragazzi che escono da queste scuole trovano un lavoro e credo che questa sia la cosa più importante che si può fare per nazioni che fanno grandi sforzi di stabilizzazione e di modernizzazione e che sono fondamentali per la stabilità dell’intera regione. C’è grande voglia di Italia, c’è grande attenzione per la nostra capacità di cooperare in modo non predatorio. Vogliamo lavorare sulle infrastrutture, sull’agricoltura, sul turismo”. Un altro terreno su cui l’Italia può avere un “ruolo” è quello di essere “portavoce” negli organismi multilaterali delle necessità dei Paesi africani. Cosa che Roma sta facendo in primo luogo all’interno dell’Unione europea, in cui la premier vede un cambio di prospettiva. In Africa – ha ribadito – “l’Europa è rimasta indietro” e il terreno “si recupera decidendo e capendo che l’Africa è strategica” perchè “se queste nazioni non vengono sostenute a cascata i loro problemi arrivano da noi. L’Italia, per vicinanza, lo capisce di più ma comincio a vedere un cambio di percezione dell’errore fatto nel momento in cui l’Europa, indietreggiando, ha favorito la presenza di altri attori che possono avere un approccio diverso. Il lavoro che sto cercando di fare è accendere i riflettori”.

Dopo la visita alla scuola Meloni è ripartita per Roma, dove da lunedì la attende il lavoro sui dossier aperti, a partire dalla revisione del Pnrr che deve essere completata entro agosto per l’invio alla Commissione Ue. “Noi rispettiamo le prescrizioni che ci vengono fornite. Vogliamo – ha assicurato – fare del nostro meglio per spendere le risorse. Per le modifiche ci prendiamo il tempo necessario per raggiungere il vero obiettivo che non è essere i primi della classe ma usare al meglio le risorse”.

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